A seguito della legge di bilancio 2023 è possibile andare in pensione con 41 anni di contributi. ecco chi può farlo.
Tra le varie modifiche effettuate dalla Legge di Bilancio, una delle più importanti è quella che riguarda le pensioni. Oltre alla rivalutazione, è stata introdotta la cosiddetta Quota 103 in sostituzione di Quota 102. si stima che nel corso del 2023 circa 50.000 lavoratori raggiungeranno i requisiti minimi per poter andare in pensione anticipatamente.
Quota 103 è stata accolta come un’opportunità molto flessibile per anticipare l’uscita dal lavoro. Ad oggi e per tutto il 2023 per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari almeno 67 anni di età e 20 anni di versamenti di contributi. C’è un’alternativa che prevede un pensionamento anticipato anche se non si ha ancora l’età anagrafica adatta. É necessario avere almeno 43 anni e quattro mesi per gli uomini, mentre per le donne bisogna aver maturato 42 anni e 4 mesi di contributi.
Inoltre un’ulteriore opzione è quella della pensione di vecchiaia contributiva, per la quale i requisiti previsti sono 71 anni di età anagrafica e un minimo di 5 anni di contributi versati dal 1996 in poi. Per poter usufruire del pensionamento anticipato grazie a Quota 103 sono necessari due requisiti indispensabili: un’età anagrafica pari a 62 anni e almeno 41 anni di contributi versati. In questo modo ci sarebbe un anticipo di pensione di 5 anni rispetto alla classica pensione di vecchiaia per la quale sono necessari 67 anni di età.
A partire dal primo gennaio 2023 c’è l’opportunità di usufruire di Quota 103 per ben 12 mesi. Possono aderire tutti i lavoratori che abbiano compiuto 62 anni di età e maturato 41 anni di contributi. Per i lavoratori che raggiungeranno i requisiti entro il 31 dicembre 2023 sarà comunque possibile accedere a Quota 103 anche successivamente alla scadenza.
In questo modo ci sarebbe un anticipo di pensione di 5 anni rispetto alla classica pensione di vecchiaia per la quale sono necessari 67 anni di età. Ovviamente i lavoratori che decideranno di usufruire di Quota 103 non vedranno più accumularsi il reddito da pensione e reddito da lavoro. Vale a dire che chi andrà in pensione con Quota 103 non potrà lavorare fino al raggiungimento della classica pensione di vecchiaia, ovvero fino ai suoi 67 anni di età. È tuttavia possibile accumulare reddito da lavoro per mezzo delle prestazioni occasionali, per le quali è previsto un importo lordo annuo totale non superiore ai 5.000€.
Ma a quanto ammonta l’assegno pensionistico per Quota 103?
L’assegno di pensione riconosciuto per Quota 103 dovrà avere un importo che non superi di 5 volte il valore della pensione minima. In poche parole, il massimo del pagamento sarà di circa 36.600 euro all’anno, vale a dire circa 2.800 lordi per ogni mese inclusa la tredicesima. Questo sarà valido fino al raggiungimento dei 67 anni di età, momento in cui se l’importo della pensione dovesse essere superiore al limite sarà riconosciuto per intero.