Anche se all’inizio l’ipotesi era stata scartata, si conferma l’erogazione da parte dell’INPS del bonus di 200 Euro.
Un’ipotesi inizialmente rigettata ma poi riaccolta, quella dell’Inps che prevede l’erogazione di un bonus del valore di 200 Euro per una determinata categoria di lavoratori. In un periodo in cui i bonus sono una manna dal cielo per moltissimi lavoratori e altrettante famiglie, la riconferma di un sussidio non è certo cosa da poco. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Nell’ultimo anno i bonus e i sostegni economici erogati dallo Stato si sono rivelati più che utili ai cittadini per riuscire a far fronte alle spese quotidiane. A causa degli aumenti spropositati del costo della vita, dai prodotti sugli scaffali alle bollette di luce, gas ed energia elettrica, le famiglie sono sempre più in difficoltà. E i bonus proposti da Stato, Regioni, Comuni e aziende private non sono mancati.
Tra i bonus per le bollette, per l’efficienza e il risparmio energetico, quelli per la spesa, per l’affitto e per le famiglie, sono molti i cittadini italiani che hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, almeno per qualche periodo.
L’ultimo bonus in ordine di notizia è un sussidio inizialmente previsto non per tutti, ma che arriverà anche a una specifica categoria di cittadini lavoratori. In realtà ciò che è cambiato sono i requisiti necessari per accedere al bonus di 200 Euro, che lo rendono fruibile a molte più persone. Infatti inizialmente era necessario essere iscritti come dottorandi, assegnisti o collaboratori alla Gestione separata. In questo caso, era compito dell’Inps assicurarsi che i richiedenti fossero in possesso dei requisiti necessari.
Una procedura indubbiamente lunga che ha portato alla luce il fatto che molti richiedenti non risultassero iscritti alla Gestione separata, nonostante negli archivi fossero già presenti i dati di coloro che inoltravano la domanda. Un problema quindi, a quanto pare, di gestione interna, che ha portato a togliere questo limite così da permettere l’accesso a tutti gli appartenenti alle categorie sopra citate.
Proprio l’Inps, dopo essere tornata sui suoi passi, ha rilasciato una nota in cui spiega che provvederà al pagamento del bonus anche in mancanza della corretta iscrizione alla Gestione separata. D’ora in poi, quindi, questo non sarà più un requisito necessario.
La buona notizia riguarda quindi tutti i dottorandi, i collaboratori e gli assegnisti che si erano visti rifiutare la richiesta per il bonus.
Devono però risultare le dichiarazioni presentate in data precedente al 18 maggio 2022 e i contributi relativi all’attività svolta come dottorandi, collaboratori o assegnisti, per potersi assicurare l’accredito del bonus. É quindi atteso un riesame da parte dell’Inps per tutte le pratiche inizialmente rifiutate, che potranno finalmente vedersi accreditare un bonus di ben 200 Euro