Come andare in pensione dopo aver versato 26 anni di contributi? L’INPS spiega tutti gli strumenti che ci sono a disposizione.
La pensione è un tema caldissimo, per questo motivo i pensionati si pongono sempre delle domande in merito e vogliono sapere tutte le novità sul tema. In merito alle pensioni anticipate o particolari, ci sono strumenti che potrebbero essere molto interessanti per alcune categorie, come per chi ha accumulato 26 anni di contributi e desidera uscire dal lavoro. Ma come si fa e quali sono i requisiti alla quale rispondere?
Quali sono gli strumenti per andare in pensione con 26 anni di contributi?
Molti pensionati che hanno versato 26 anni di contributi si chiedono come fare domanda per l’uscita dal lavoro e se sia possibile farlo. In realtà, ad oggi, ci sono alcuni strumenti da utilizzare anche se la maggior parte sono ancora al vaglio del Governo. Si potrebbe quindi pensare di:
- Accedere direttamente alla pensione di vecchiaia classica con 67 anni compiuti e 20 anni di contributi versati
- Chiedere la pensione di invalidità anticipata con un minimo di 20 anni di contributi versati e invalidità riconosciuta all’80%
- Accedere alla pensione di vecchiaia con RITA che richiede 5 anni di contributi che sono stati versati all’intenro di un fondo complementare.
Ovviamente, i 26 anni di contributi sono assolutamente sufficienti per richiedere la classica pensione di vecchiaia anche se non è possibile anticiparla con gli strumenti ad oggi attivi. Basta pensare che per la pensione anticipata ci vogliono 42 anni di contributi e 10 mesi da aggiungere e così via: per questo motivo non si può assolutamente richiedere con soli 26 anni di contributi versati regolarmente.
Pensione anticipata di vecchiaia e ordinaria
Chi ha 26 anni di contributi versati può dunque accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, appena sono stati compiuti 67 anni di età. La quota pensionistica dipende dal sistema di calcolo attuale: per esempio, un lavoratore che di norma percepisce 30.000 euro all’anno lordi potrà avere una pensione di 1.200 euro lordi ogni mese che si traducono in 800 euro netti.
Si comprende il fatto che ogni retribuzione sia differente, a seconda di quanto un lavoratore abbia percepito ogni anno. Ci sono anche dei soggetti che potrebbero inciampare all’interno del metodo contributivo, penalizzante per la quota da percepire ogni mese.
È anche possibile richiedere una pensione anticipata ordinaria, con il compimento dei 64 anni di età e almeno 20 anni di contributi che sono stati versati dal 1996 sino ad oggi. Si parla di contributi che vengono versati in forma pura e nel range sopra evidenziato. L’assegno maturato dovrà essere 2,8 non inferiore all’assegno della pensione minima fissata – nel 2023 – a 1.409,16.
Sotto la soglia presentata e senza i requisiti richiesti, anche con 26 anni di contributi versati non si potrà richiedere di lasciare il lavoro.
Per gli invalidi c’è invece una soluzione da prendere in considerazione, che si pone sul fatto di avere una invalidità riconosciuta e certificata dall’80% in poi. I contributi versati in questo caso devono essere almeno 20.