INPS, pensioni febbraio 2023: tutti gli esempi di aumenti con i nuovi scaglioni

Ecco gli aumenti delle pensioni con i nuovi scaglioni. Arriveranno a febbraio, vediamo quali saranno gli importi.

Pensioni di febbraio INPS
Pensioni di febbraio INPS – Imilanesi.Nanopress.it

Con il mese di febbraio arrivano finalmente i tanto attesi aumenti delle pensioni. Il tutto era previsto per gennaio ma tra l’approvazione di bilancio e i tempi burocratici necessari all’INPS per adeguarsi, si è dovuto inevitabilmente slittare. Niente paura però, perché saranno pagati anche gli arretrati non corrisposti il primo mese.Ma a quanto ammontano cifre e percentuali? Vediamo di fare chiarezza sui numeri.

Gli aumenti delle pensioni nel 2023

Come molti già sapranno, con la Legge di Bilancio sono stati introdotti nuovi scaglioni perequativi. Questo significa che, adeguandosi al costo della vita e dell’inflazione, le pensioni vedranno rivalutazioni che porteranno a degli aumenti.

Per ogni fascia di appartenenza, c’è una specifica percentuale di aumento, che va scendendo mano mano che l’importo aumenta, proprio per mantenere il tutto il più equo possibile. Iniziamo con il dire che hanno usufruito della rivalutazione piena, ovvero al 100%, solo le pensioni che rientravano entro 4 volte il minimo, quindi tutte quelle pensioni che vanno da 529,39 Euro a 2.101,52 Euro.

aumento pensioni
L’aumento delle pensioni nel 2023 – imilanesi.nanopress.it

Un’altra importante novità riguarda le pensioni minime. Per una specifica fascia di pensionati c’è stato un bell’aumento. Stiamo parlando dei pensionati con più di 75 anni, che hanno visto la loro pensione minima passare da 524 Euro a 600 Euro.

Ma vediamo come sono suddivide queste fasce di appartenenza e a quanto ammontano effettivamente gli aumenti.

Gli importi delle nuove pensioni

Sottolineando che gli importi citati saranno intesi come lordi, vediamo come cambieranno le pensioni per questo 2023. Come già anticipato, i pensionati over 75 percettori di pensione minima hanno visto un incremento di poco più del 14%.

Le fasce di definizione per le rivalutazioni si suddividono a partire dalle pensioni entro 4 volte il minimo, per le quali la rivalutazione è stata piena. Seguono poi le pensioni tra le 4 e le 5 volte il minimo, ovvero quelle tra i 2.101,53 Euro al mese e i 2.626,90 Euro al mese.

Le fasce per il calcolo degli aumenti
Fasce per il calcolo degli aumenti – imilanesi.nanopress.it

Dopo queste, ci sono le pensioni tra le 5 e le 6 volte il minimo che vanno dai 2.626,91 Euro ai 3.152,28 Euro al mese. Salendo, si passa alle pensioni tra le 6 e le 8 volte oltre il minimo, ovvero quelle di importi compresi tra i 3.152,29 Euro e i 4.203,04 Euro, alle pensioni tra le 8 e le 10 volte oltre il minimo comprese tra i 4.203,05 Euro e i 5.253,80 Euro, per finire con le pensione oltre 10 volte il minimo, ovvero superiori ai 5.253,81 Euro.

Facendo alcuni esempi basati su importi tondi di pensioni lorde, possiamo stimare che una pensione pari a 1.000 Euro al mese vedrà un aumento aumento 73 Euro lordi, mentre una di 1.500 Euro aumenterà di 109 Euro lordi. Per le pensioni da 2.000 Euro e da 2.500 Euro si stimano rispettivamente aumenti pari a 146 Euro e 155 Euro, mentre per le pensioni da 3.000 Euro l’aumento è calcolato sui 116 Euro sempre lordi.

Percentuali di aumento pensioni
Le percentuali degli aumenti delle pensioni – imilanesi.nanopress.it

Salendo di importo, una pensione pari a 4.000 Euro al mese vedrà un aumento di circa 137 euro, cifra simile alle pensioni da 5.000 euro, che aumenteranno di 135 Euro. Per le pensioni da 6.000 Euro l’aumento stimato è di 140 Euro lordi circa.

Aumenti per tutti, quindi, proporzionati alle cifre accreditate ogni mese.

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