Se ti rendi protagonista di una mossa non regolare con l’INPS e con il tuo datore di lavoro, rischi davvero grosso. Ecco tutto quello che c’è da sapere su un argomento specifico e su un errore da non dover mai commettere.
In ogni ambito della vita ci sono regole da rispettare ed errori da non dover mai commettere. Più grave è l’infrazione, poi, e maggiori saranno le conseguenze economiche e, nei casi peggiori, anche penali. In questo articolo tratteremo un argomento specifico. Che cosa non dovrai mai commettere per non rischiare di incappare in una sanzione molto pesante? Ecco come non fare insospettire mai l’INPS con un atteggiamento non conforme alle regole.
Nel mondo occupazionale è possibile ricevere dei permessi speciali, nel caso in cui dovessero essere presenti delle condizioni di impossibilità nel recarsi sul proprio luogo di lavoro. In caso di grave lutto, di matrimonio, di donazione del sangue, di nascita di un figlio o altro, infatti, il datore di lavoro dovrà garantire al proprio dipendente l’assenza retribuita dal lavoro.
In questo articolo, però, parleremo di un permesso di lavoro particolare. Ci riferiamo al permesso relativo alla legge 104. Chi assiste un familiare – entro il secondo grado di parentela – con forme di disabilità importanti, potrà usufruire fino a 3 giorni di permesso mensile, grazie alla legge 104. Quale errore, però, non dovrà mai essere commesso dal lavoratore? Ecco i dettagli.
Almeno 5000 euro di multa se ti rendi protagonista di questo grave errore
I beneficiari del permesso della legge 104 possono avere tre giorni in totale di permesso mensile. Essi possono essere continuativi oppure divisi in ore per varie giornate di lavoro. Se l’orario di lavoro presenta almeno 6 ore giornaliere, allora sarà possibile ottenere 2 ore al giorno di permesso. In caso di orario inferiore a queste 6 ore, il lavoratore avrà diritto a un’ora di permesso.
L’INPS, il Fisco e il datore di lavoro avranno tutte le ragioni per controllare che il permesso sia davvero regolare e che il lavoratore non faccia mai il “furbetto” per potersi assentare dal lavoro senza una giusta causa. Per assistere un familiare disabile si diventa, quindi, caregiver, vale a dire prestatore di cura verso chi ha effettivamente bisogno di aiuto e rientra fino al secondo grado di parentela.
I controlli in merito alla veridicità sulla propria dichiarazione di essere portatore di handicap o caregiver sono davvero rigide e rigorose. La Dichiarazione di Sostituzione Unica permette di avere diritto alla legge 104, a seconda se la persona sia portatrice di handicap o caregiver.
I controlli sulla veridicità delle informazioni possono scattare anche in sede di permessi. L’INPS e il datore di lavoro, infatti, possono controllare se il lavoratore effettivamente si assenti dal proprio posto di lavoro per assistere il familiare disabile. Nel caso in cui dovessero accertarsi anomalie, allora i rischi per il lavoratore sarebbero molto pesanti sotto vari punti di vista. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
INPS, Legge 104: rischi grosso se ti comporti in questo modo
Se dichiari di assistere una persona bisognosa di cure e, invece, fai tutt’altro durante il permesso dal lavoro, allora puoi rischiare davvero grosso. Nei casi più gravi, infatti, si può arrivare al licenziamento per giusta causa, a multe salatissime e anche a conseguenze dal punto di vista penale. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.
Durante il permesso dal lavoro, il cittadino ha l’obbligo di assistere per tutto il tempo il proprio familiare. Se si dovesse essere “beccati” nel compiere qualsiasi altra attività, il datore di lavoro avrà tutto il diritto di licenziare il proprio dipendente. Se si dichiara il falso, poi, possono scattare anche multe davvero salate.
Anche se ti prendi cura della persona per poco tempo durante il permesso, rischi grosso. La legge 104, infatti, consente di assentarsi dal lavoro, a patto che in tutte quelle ore ci si prenda realmente cura del familiare. Nel caso in cui, il datore di lavoro e l’INPS dovessero non essere convinti dall’atteggiamento del lavoratore, ecco che scattano i severi controlli.
In caso di anomalia, il cittadino rischia multe comprese fra i 5.164 euro e i 25.822 euro. Nelle situazioni più gravi di frode ai danni dell’INPS e del proprio datore di lavoro, poi, è anche prevista una possibile condanna penale.