Inseguimento in tangenziale: la tangenziale è stata protagonista di un inseguimento che ha portato, poi, all’arresto di un narcotrafficante. Ecco cos’è successo. I dettagli della vicenda qui di seguito.
Il narcos è stato inseguito lungo la tangenziale in contromano e solo dopo le Forze dell’Ordine sono riuscite a fermarlo nella città milanese. Ecco come si è svolta la vicenda in questione. L’uomo, un rappresentante di rilievo del traffico della droga, ha terminato la sua fuga a Milano, quando finalmente gli inquirenti l’hanno bloccato insieme a un suo complice.
Inseguimento in tangenziale: una fuga rocambolesca in tangenziale
La zona del Milanese si è vista suo malgrado protagonista di un particolare inseguimento, effettuato dai carabinieri del posto nei confronti di un trafficante di droga. Tutto questo si è verificato precisamente sulla strada della tangenziale milanese. Ma vediamo la ricostruzione di ciò che è accaduto nel capoluogo lombardo. Tale inseguimento è iniziato nello specifico durante le ore notturne tra sabato 22 aprile e domenica 23 aprile.
Tutto è cominciato nella zona San Siro fra la via San Giusto e la A7. Quest’ultima è stata presa contromano e con una velocità molto alta, da parte del fuggitivo che ha fatto di tutto per riuscire a sfuggire alla cattura.
Difatti inizialmente ha dato del filo da torcere alle Forze dell’Ordine, ma successivamente all’inseguimento queste ultime hanno avuto la meglio su di lui.
Inoltre pure la zona di Famagosta rientra tra i punti utilizzati dall’uomo in fuga, lungo il percorso che ha fatto per cercare di seminare i carabinieri.
Ma questo arresto ha riguardato non solo quest’uomo in fuga, ma pure un secondo soggetto complice del narcos.
Inseguimento in tangenziale: l’arresto successivo all’inseguimento milanese
Un uomo di 29 anni è finito quindi in manette, perché accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Come pure un secondo uomo di 33 anni, entrambi con precedenti inerenti il mondo dello spaccio.
Inoltre tutti e due gli accusati sono di origini marocchine. Il primo dei due, ovvero il 29enne, costituisce quello che aveva un ruolo in primo piano nel traffico della droga presente in zona.
Esattamente si fa riferimento a quel traffico svolto nei tratti boschivi della zona prealpina nella regione Lombardia.
Tra l’altro l’uomo più giovane era già ricercato per motivi correlati allo spaccio di cui si occupava. Oltre alla resistenza che aveva fatto nei confronti delle Forze dell’Ordine.
Un inseguimento avventuroso cominciato approssimativamente verso le 4. Difatti è stato proprio in quel momento che i due pusher si sono attivati per forzare un posto di controllo, attuato dalle componenti costituite dai carabinieri in via San Giusto.
I due fuggitivi erano a bordo della loro Volkswagen Passat quando si sono ritrovati davanti le auto dei carabinieri. A quel punto anziché rallentare, hanno proseguito accelerando in modo tale da mettere in atto il loro piano di fuga.
L’autovettura ha continuato la fuga con una velocità molto elevata, fino a quando i due trafficanti hanno raggiunto la tangenziale ovest. Qui grazie a un’improvvisa manovra, hanno invertito la marcia, proseguendo sul punto autostradale dell’A7 totalmente in contromano. Quindi la loro auto ha percorso in questo modo tutta la strada fino a viale Famagosta.
Qui il guidatore ha perso il controllo della macchina, andandosi dunque a schiantare contro il guard rail presente in piazza Maggi.
Nonostante ciò i due stranieri non si sono arresi, continuando a fuggire a piedi. Ma la corsa è durata poco, visto che sono stati prontamente circondati e fermati dai militari appartenenti al nucleo radiomobile.
Le accuse che hanno portato i due trafficanti di droga in carcere
L’uomo di 29 anni dopo il fermo ha raggiunto il carcere San Vittore, successivamente alla sua identificazione. Quest’ultima ha confermato i compiti di spicco che l’uomo marocchino aveva nell’ambito del traffico di droga. Il 29enne, perciò, equivaleva a uno dei narcos più potenti dell’organizzazione svolta nel Milanese, per quanto concerne lo spaccio effettuato fra i boschi nel Varesotto.
Del resto su quest’uomo già era presente un provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Un’accusa precisa fatta dalla Procura di Varese nei suoi confronti durante il mese di ottobre, per via di un’indagine attuata dai carabinieri di Luino.
Con estrema probabilità l’accusato non aveva potuto fare altro che abbandonare quelle zone boschive dove attuava le sue azioni illegali, a causa dei continui controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine all’interno di quei tratti di bosco della zona.
Tra l’altro i carabinieri in queste loro attente perquisizioni, erano aiutati pure dagli squadroni eliportati cacciatori appartenenti sia alla Sardegna che alla Calabria.
Infine in questi ultimi giorni i carabinieri hanno scoperto degli accampamenti provvisori utilizzati per la preparazione e per le azioni di smistamento degli stupefacenti.
Correlatamente a tale scoperta, un ragazzo di 21 anni ha ricevuto l’avviso di arresto nei suoi confronti. Questo perché il giovane viveva in modo del tutto clandestino all’interno del bosco caratterizzato da un intenso traffico di droga.
Alla fine, malgrado la lunga fuga avvenuta in tangenziale, anche i due trafficanti marocchini hanno terminato la fuga con l’arresto.