Non facciamoci ingannare dal sole che ha fatto capolino, abbiamo ancora un inverno inarrestabile da fronteggiare, sembra che sia in arrivo ancora la neve.
Nel corso degli ultimi tempi, abbiamo avuto condizioni meteorologiche che sono state insolitamente normali, con pochissimo freddo e neve, se non per alcune brevi interruzioni causate da eventi meteorologici instabili, e temperature frequentemente superiori alla media.
Le stagioni sono influenzate da molteplici fattori, tra cui l’inclinazione dell’asse terrestre rispetto alla sua orbita intorno al sole e la distribuzione del calore a causa della circolazione atmosferica e oceanica. Negli ultimi decenni, tuttavia, sono state osservate alcune tendenze che indicano un cambiamento climatico globale.
In generale, si è osservato un aumento della temperatura media globale, che ha portato a un accorciamento dell’inverno e un’allungamento dell’estate in alcune zone del mondo.
In altre zone, invece, il cambiamento climatico può causare condizioni meteorologiche più estreme e imprevedibili, con un aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi come uragani, inondazioni e siccità.
C’è il timore che l’inizio della prossima stagione (il cui inizio meteorologico è previsto per il 1° Marzo) possa essere interessato da una tardiva ondata di freddo, a differenza delle condizioni meteorologiche degli ultimi mesi.
In sostanza, c’è il timore che la primavera possa avere un inizio sfortunato.
Secondo le ultime informazioni provenienti dal centro meteorologico europeo (ECMWF) e riportate dal sito dedicato alle previsioni meteo. Nelle prossime settimane ci aspetta un’atmosfera estremamente stabile con scarse precipitazioni e una temperatura molto al di sopra della media.
Tuttavia, non bisogna dare per scontato che il freddo sia un ricordo del passato, poiché non è da escludere che possano verificarsi dei forti flussi d’aria fredda che si spostano da nord a sud, portando rapide ondate dal Polo Nord fino all’Italia, proprio nel mese di marzo.
Questa situazione si è verificata anche in passato. Si può ricordare il 2018, quando neve è caduta in diverse città italiane, come Milano, Rimini, Napoli e Firenze.
Il vortice polare avrà un ruolo chiave, in quanto verso la fine dell’inverno (tra febbraio e marzo) potrebbe disintegrarsi completamente, portando correnti d’aria fredda fino al Mediterraneo, compresa l’Italia.
Un evento meteorologico del genere causerebbe gravi difficoltà, soprattutto per l’agricoltura e la vegetazione. Dopo un inverno mitigato, molte piante si trovano già in uno stadio avanzato di crescita, con gemme e fiori che spuntano precocemente.
Un periodo di freddo intenso in ritardo avrebbe conseguenze catastrofiche sia dal punto di vista ambientale che economico.
Se guardiamo a livello emisferico, si nota che ad inizio marzo potrebbe giungere una massa d’aria fredda proveniente dalla Russia. L‘ effetto sarà particolarmente marcato soprattutto nelle regioni settentrionali e adriatiche, più esposte alle correnti d’aria che giungono dal nordest.