Un uomo di 33 anni è stato investito e ucciso a Milano mentre si trovava a bordo di un monopattino elettrico. Il responsabile, un giovane di 29 anni, è stato rintracciato e posto agli arresti
Si chiamava Juan Carlos Quinga Guevara, aveva 33 anni, e venerdì scorso stava percorrendo un tratto di viale Famagosta a Milano. La sua vita è stata spezzata proprio lì. Purtroppo, l’uomo è stato centrato in pieno da una Bmw ed è stato sbalzato violentemente a parecchi metri di distanza. La corsa al Policlinico è stata inutile. Le sue condizioni erano troppo disperate e non ce l’ha fatta. É deceduto poco dopo.
Juan Carlos Quinga Guevara era a bordo del suo monopattino elettrico quando è stato investito da una BMW. Alla guida dell’automobile si trovava Giuseppe D’Amico, 29 anni. Quest’ultimo, resosi conto dell’atroce sinistro, non si è fermato, bensì si è dato alla fuga non prestando soccorso alla vittima. Il caso ha voluto (fortunatamente) che fosse presente un testimone che ha assistito alla scena. Così è stato prontamente individuato.
Giuseppe D’Amico, al momento dell’incidente, era in compagnia della fidanzata 25enne. Inizialmente hanno messo su una storia fasulla secondo cui sarebbe stata lei alla guida del mezzo che ha stroncato la vita a Juan Carlos Quinga Guevara. Il piano è stato architettato perché D’Amico aveva già precedenti al riguardo. Infatti, per lui era già in vigore il divieto di uscire la notte. Si trovava in regime di vigilanza da parte dei servizi sociali per alcuni precedenti per furto e porto illecito di armi da taglio. Il coprifuoco per lui scattava dalle 22 alle 6. La patente era già stata revocata. Nel 2019 aveva investito un pedone e se l’era data a gambe. Recidivo, anno dopo è stato trovato alla guida in stato di ebbrezza.
La BMW che guidava venerdì scorso era in leasing finalizzato all’acquisto. I test compiuti sulla sua persona sono risultati positivi a cannabinoidi e cocaina. La fidanzata ha poi confessato la verità alle forze dell’ordine. Il pm Francesco De Tommasi ha usato il termine “spregiudicato” per descrivere Giuseppe D’Amico, “incapace di rispettare il valore della vita umana”. Dopo l’incidente tragico, non ha avuto, infatti, nessun tentennamento ed è fuggito senza sincerarsi delle condizioni della vittima, non prestanzo alcuna assistenza.
Sarà presto sottoposto a interrogatorio davanti al gip Tommaso Perna. Juan Carlos Quinga Guevara si stava recando a lavorare presso il supermercato dove ricopriva il ruolo di magazziniere. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordina, la BMW guidata da D’Amico non gli avrebbe dato la precedenza, girando a sinistra dal controviale di viale Famagosta, per immettersi in via Lope De Vega. L’impatto violentissimo ha sbalzato il cittadino originario dell’Ecuador ad alcuni metri di distanza. Per lui non c’è stato scampo.