Attenzione a chi deve saldare il debito IRPEF entro il 31 luglio. Se non paghi potresti ricevere una multa: ecco tutti i dettagli sull’eventuale mancato pagamento.
Un’estate ricca di scadenza fiscali per molti. Anche se l’IRPEF è da pagare entro il 30 giugno c’è chi ha differito per il pagamento entro il 31 di luglio. Si tratta di un debito del contribuente per aver ricevuto e trattenuto una cifra più alta rispetto a quella che spetta.
Si parla quindi di conguaglio di debito. Non è altro che l’importo che solitamente un pensionato deve tornare indietro. Quando si ha percepito una cifra maggiore rispetto a quella che spetta bisogna ridare indietro i soldi e pagare il debito. Lo saprai con l’invio del 730/2023.
Una volta inviato infatti saprai se devi avere un credito, ovvero un rimborso, un debito, ovvero devi restituire i soldi, o sarai a saldo zero e quindi non ricevi e non restituisci niente. Ma vediamo ora di seguito come funziona con le scadenza e cosa succede se non paghi entro il 31 luglio. Tutto nel prossimo paragrafo.
Come abbiamo detto la scadenza era fissata al 30 giugno ma per alcuni è stata spostata al 31 luglio. Questo però è il termine massimo per pagare senza mora. Se si pagherà successivamente verrà aggiunto un supplemento per il ritardo ed ogni mese sarà maggiore fino al mese di novembre.
Questo infatti è il termine ultimo per pagare il debito IRPEF. Il 31 luglio si riferisce però alla generalità dei contribuenti che vanno a versare il primo acconto dell’IRPEF. Quello non fatto il 30 giugno, data di scadenza ordinaria. Potrebbe essere una maggiorazione anche per il mese di luglio dello 0,40%.
Anche se bisogna pagare ancora e lo si farà entro fine luglio si può ancora rateizzare la cifra da versare. È importante sapere però che essendo in ritardo si pagherà un prezzo maggiorato che aumenterà con i mesi a venire. Quindi è più conveniente pagare subito ma nel caso ecco le maggiorazioni:
Le rate possono essere pagate entro massimo novembre. Come abbiamo già detto questo è il termine massimo per poter effettuare tutto il pagamento.
Ripetiamo ancora una volta che questo pagamento in debito è riferito per colore che hanno percepito indebitamente il bonus IRPEF. Spesso infatti i pagamenti vengono effettuati precedentemente ma ci si riserva sempre il diritto di chiedere la cifra indietro dopo la verifica dei dati.
È quindi sempre importante informarsi dettagliatamente, magari con l’aiuto di un CAF o di un commercialista di fiducia, per capire se i soldi arrivati siano realmente i nostri. Non si fa sconti a nessuno altrimenti e bisognerà restituire tutta la cifra che è stata versata nuovamente.