In occasione della Festa della Donna dell’8 marzo ci saranno due cortei a Milano per dire No alla violenza sulle donne e ai femminicidi.
Molto spesso molte di queste tragedie possono essere evitate ma non tutte hanno il coraggio di denunciare. I capoluogo lombardo di tinge di rosa con diverse iniziative per supportare le donne in difficoltà, ribadendo che non solo sole e in fondo ad ogni tunnel può trovarsi una luce.
Come in tante città italiane, l’8 marzo viene festeggiato anche a Milano con diverse iniziative, fra cui due grandi cortei organizzati da alcune attiviste per dire Stop ai femminicidi e alla violenza sulle donne, non solo fisica ma anche psicologica.
Con queste manifestazioni atte a valorizzare l’essere femminile, le partecipanti esprimono solidarietà a chi è vittima o lo è stata, di violenze, abusi e discriminazioni in diversi campi. Ancora, la protesta si alza forte contro i femminicidi e i diritti troppo spesso violati, come quello di un aborto libero e sicuro.
La Festa della Donna torna ad essere una giornata che tingerà di rosa le strade milanesi grazie al collettivo femminista “Non una di meno”, che ha lanciato una giornata di sciopero con due cortei previsti rispettivamente alle 9.30 in partenza da Largo Cairoli in presenza di molti studenti e alle 19 in partenza da piazza Duca D’Aosta, dedicato a tutta la città.
Le iniziative sono state esposte in una conferenza stampa accompagnate da fumogeni viola e un grande striscione con la scritta “8 marzo. Siamo ovunque, insieme, scioperiamo”.
Ci si batte contro la violenza sulle donne che purtroppo troviamo sempre nelle nostre pagine di cronaca, basti pensare che solo nel primo mese del 2023 ci sono stati 5 femminicidi. Ma si protesta anche contro molte disparità che purtroppo ancora oggi ci sono nel mondo del lavoro, con stipendi che non guardano alla meritocrazia ma al sesso.
Ancora, come spiega Elena, una delle organizzatrici di cortei:
“Con un presidente del Consiglio donna pensavamo che la situazione sugli aborti sarebbe cambiata, invece ci sono già due disegni di legge che limitano questo diritto”.
Le fa eco Carlotta, plaudendo agli interventi con cui ieri a Sanremo, Chiara Ferragni, ha evidenziato temi di rispetto e libertà nei confronti delle donne.
“Soprattutto ha portato sul palco le donne della rete Di.Re, che hanno ricordato come ai centri anti violenza mancano i fondi necessari. Bellissima la sua scelta di devolvere il compenso per le due serate all’associazione ma c’è molto di più da fare e bisogna sensibilizzare di più. Il messaggio è quello riportato sulla sua stola, ovvero pensarsi libere e allora noi vogliamo essere libere dalla violenza di genere in ogni sua forma”.
L’8 marzo è la Festa dei Diritti della Donna, riconosciuta a livello internazionale. Ha un duplice significato, infatti si vogliono ricordare con tante iniziative sia i successi conquistati negli anni che le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono oggetto in tutto il mondo.
L’origine del “Woman’s Day” risale al 1908, primo anno in cui è stata celebrata questa festa negli Stati Uniti grazie all’iniziativa di Corinne Brown che invitava le donne a protestare per il salario basso e l’orario di lavoro disumano, entrambi peggiori rispetto a quelli degli uomini.
Nel 1977 l’Onu ufficializzò l’8 marzo, già utilizzato come data in molti Paesi, come festa internazionale delle donne di tutto il mondo. In Italia il fiore che la rappresenta è la mimosa, tradizione adottata dagli anni Quaranta, dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Che i cortei di Milano e di tutto il mondo possano davvero sensibilizzare a considerare finalmente la donna al pari dell’uomo, tema che sembra raggiunto in Italia ma un po’ meno nel resto del mondo.