Da dieci anni la Locanda alla Mano, un locale di Milano, assume ragazzi con sindrome di Down. Il locale è bar e ristorante e impiega i ragazzi nelle varie attività, rendendoli autonomi e felici.
A Milano, nel cuore del Sempione, c’è un posto speciale che si chiama Locanda alla Mano, dove da dieci anni lavorano giovani affetti da sindrome di down. Si tratta di una realtà che fa capire come questi ragazzi possano vivere una vita indipendente anche con la loro disabilità!
Aperto nel 2013 da Carlo Giuggioli, fondatore di questo progetto, Locanda alla Mano è un locale che riunisce in sé tante sfaccettature. Infatti, in questo posto si può mangiare e bere un drink, quindi funziona sia da ristorante che da bar.
Questo punto di ristoro conosciuto da tutti si trova a Milano, nello specifico nel cuore del Sempione, in piazza del Cannone. Sin dalla sua apertura ha consentito a tanti giovani con sindrome di Down di approcciarsi al lavoro con gli stessi diritti riconosciuti alle altre persone.
Il locale è aperto proprio con questo principio, quello di dare ai giovani con questa disabilità il diritto di avere un lavoro gratificante dal punto di vista economico e appagante sotto tutti gli altri aspetti.
In un’intervista rilasciata a CiboToday Carlo Giuggiouli racconta come è nata l’idea di aprire un locale che desse lavoro ai giovani affetti dalla sindrome di Down e dalla quale nacque poi quella che oggi è Locanda alla Mano.
Nel 2013 venne fondata la cooperativa Contè, ideata dall’amministratore delegato di Repower Fabio Bocchiola, proprio indirizzata allo scopo di far lavorare persone affette da questa disabilità, ma retribuite come tutte le altre.
Il principio da cui parte il progetto è la normalità, ovvero chiedere a questi ragazzi cose che tutti gli altri fanno, ovvero essere puntuali, precisi, di impegnarsi nello svolgimento delle attività. E la cosa ha funzionato, visto che da ben 10 anni Locanda alla Mano assume persone con sindrome di down, a cui riconosce tutti i diritti che spettano agli altri lavoratori.
Oggi nel locale lavorano otto giovani con questa disabilità, assunti con contratto regolare e addetti ai vari lavori da eseguire in sala e in cucina. A gestire Locanda alla Mano è la Cooperativa Sociale Contè con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali di Milano. Un ulteriore sostegno viene anche da Repower, azienda che opera nel settore delle energie.
Prima di diventare una solida realtà nell’inserimento del lavoro per i giovani affetti da sindrome di down Locanda alla Mano era solo un bar, ma poi è diventata pian piano un luogo dove sostare per consumare non solo l’aperitivo ma anche i pasti.
Le persone che vengono nel locale possono assistere agli eventi musicali che si svolgono nel parco Sempione il sabato sera, oppure possono assistere ad esibizioni al piano nelle mattinate estive domenicali. Lo spazio dove sorge il locale è stato concesso dal Comune di Milano e lo ha strutturato l’architetto Italo Rota.
La concessione è prorogata ogni sei mesi, ma dopo dieci anni il locale è ancora presente e continua a dare lavoro a tanti giovani con sindrome di down felici di rendersi utili e di guadagnare cifre eque. I giovani vengono introdotti nel lavoro grazie al passaparola, ma sono anche numerose le associazioni che propongono ragazzi da assumere.
Per esempio, una di quelle che inviano spesso profili a Locanda alla Mano è Agpd, Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down. Il team del locale valuta ciascun profilo tenendo conto di ogni dettaglio, dalla situazione alle preferenze dei candidati.
Il bello di questa iniziativa è che tanti ragazzi lasciano Locanda alla Mano per essere impiegati altrove, segno che svolgono veramente un lavoro molto soddisfacente.