La M2 resta ferma fino al mattino del sabato e quindi non funziona per via dell’inizio di uno sciopero dei trasporti. Il blocco è stato previsto dalle ore 18 di venerdì 27 gennaio.
Quindi i treni sulla linea verde M2 restano completamente fermi. Si parla dunque di uno sciopero che indubbiamente arrecherà e ha arrecato molte difficoltà ai tanti pendolari che utilizzano questa linea per spostarsi quotidianamente, prettamente per motivi lavorativi. Ecco le ragioni di questo sciopero.
I dettagli sullo sciopero: M2 ferma
Come è stato accennato si parla dunque di un vero e proprio sciopero.
Il totale fermo dei treni appartenenti alla linea M2 è iniziato proprio a causa dello sciopero in programma, a partire dal venerdì 27 gennaio. Difatti è proprio dalle ore 18 di questa data che i treni hanno smesso di circolare. Qual’è il motivo? Esattamente tale stop è stato deciso dalla sigla sindacale Ost A.L Cobas, che ha provveduto a proclamare tale sciopero.
La linea M2 già era stata chiusa, però in maniera parziale, durante il corso della mattinata. In questo caso il mancato funzionamento dei treni della linea verde ha interessato primariamente il percorso Gobba Cologno, poi Gobba-Gessate e Famagosta-Assago.
Mentre il resto delle linee hanno proseguito il loro servizio in modo assolutamente regolare, quindi senza alcun problema o blocco nei loro confronti.
Il sito creato appositamente per i vari tipi di scioperi, aperto dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture aveva già fatto cenno circa tutto questo. Perchè?
In modo tale da avvertire i cittadini di questo genere di avvenimenti. Ovviamente con tempistiche tali da permettere alla cittadinanza che ogni giorno utilizza i mezzi di trasporto per spostarsi, di potersi organizzare in modo differente.
Proprio su questo portale si era provveduto, quindi, a dare la notizia concernente lo sciopero in questione. Tale avviso era stato fatto verso la metà del mese di gennaio, per dare il tempo necessario a chi adopera quella linea di pensare a spostamenti alternativi.
Qual è il motivo dello sciopero della M2 che resta ferma: ecco le varie ragioni
Intanto l’Azienda trasporti milanese definita con la sigla ATM, ha pensato ad allertare tutti i passeggeri il giorno 23 gennaio di lunedì. Ciò mentre sul sito dell’ATM è stato effettuata la pubblicazione di ulteriori informazioni. Queste ultime riguardavano per la precisione lo sciopero, i motivi esatti per cui è stato stabilito questo fermo e i vari orari correlati a esso.
Ecco che dunque sembrano esserci delle ragioni ben precise per tutto questo.
È stata indetta una vera e propria contestazione nei confronti della liberalizzazione, della privatizzazione e delle gare d’appalto concernenti i servizi diretti adesso dal Gruppo Atm.
Inoltre la protesta è scoppiata pure per via della reinternalizzazione inerente i servizi di Tpl in subappalto e/oppure in appalto.
In aggiunta a tutto quello che è stato già descritto, si contesta anche nei confronti del progetto Milano Next, in riferimento al cambiamento di Atm S.p.a.. Una trasformazione che l’ha fatta diventare un’Azienda Speciale del Comune di Milano. Con il relativo affidamento in forma diretta in house dei servizi, oltre che per la forma gratuita.
Altri motivi che hanno portato a questo sciopero riguardano: la richiesta di provvedere a riattivare il distanziamento fra gli utenti e il guidatore, col divieto di salita e discesa da parte dei passeggeri della porta anteriore; la pulizia e un’ottimale igienizzazione nonché sanificazione dei veicoli e degli ambienti interni; l’utilizzo di sistemi protettivi anche nella versione passiva da applicare per tutelare efficacemente la sicurezza dei lavoratori maggiormente esposti a pericoli e aggressioni.
L’utilità di uno sciopero: altre motivazioni alla base della protesta
Ma non finisce mica qui, alla base c’è anche ben altro. Altre aspettative e altre richieste.
Si è anche avanzata la richiesta di un incremento corrispondente a 150 euro netti per i lavoratori, così da compensare gli scarsi aumenti dei contratti nella versione nazionale.
Altre proposte inoltre riguardano l’attribuzione delle ferie per il personale viaggiante, i piani di tipo aziendale per l’assunzione e per la mutazione dei contratti a tempo parziale. Si aggiungono alle proteste di questo sciopero anche le indennità ferie, la tipologia di vestiario da indossare durante il lavoro e la particolarità di determinati turni lavorativi.
Insomma alla base di questo sciopero sembrano esserci delle motivazioni importanti e che abbracciano l’ambito lavorativo e sicuramente anche quello personale. D’altronde si sa che lo sciopero è da sempre un mezzo per far valere i propri diritti e oggi è largamente utilizzato proprio per questo dalla maggior parte delle persone che credono di poter meritare e ricevere molto di più rispetto a quello che invece è realmente fatto.
Anche se spesso questi scioperi causano disagi ai pendolari e ai loro spostamenti spesso se ne sente parlare proprio come mezzo di comunicazione dei proprio bisogni e soprattutto di protesta. Bisogni per troppo tempo inascoltati evidentemente.