Giulia Tramontano. Il comune in cui risiedeva la giovane vittima di femminicidio ha organizzato una marcia in suo ricordo e del piccolo Thiago che teneva in grembo
Circa 500 persone si sono riunite nel comune di Senago nella serata di lunedì 19 giugno per partecipare a una marcia commemorativa in onore di Giulia Tramontano. La giovane donna di 29 anni è ha perso la vita il 27 maggio scorso, uccisa dal suo compagno, Alessandro Impagnatiello. Era incinta del loro bambino, Thiago. L’evento è stato organizzato congiuntamente dal Comune di Senago e dalla Comunità Pastorale San Paolo Apostolo, con l’obiettivo di ricordare Giulia e condannare la violenza di genere.
Senago: una marcia per Giulia Tramontano: un grido contro la violenza di genere
Non tutti conoscevano personalmente Giulia, ma la sua storia ha profondamente colpito l’intero paese. “Siamo qui perché Senago non ha dimenticato”, ha dichiarato la sindaca Magda Beretta. L’amministrazione comunale ha incoraggiato i partecipanti a indossare indumenti rossi, come magliette, cappelli o felpe, poiché il colore rosso simboleggia la lotta contro la violenza sulle donne. I bambini hanno indossato qualcosa di bianco, a rappresentare la purezza di Thiago, il figlio che Giulia portava in grembo.
Alla marcia ha preso parte anche Elena Lucchini, assessore alla Famiglia della Regione Lombardia. Ha sottolineato l’importanza di mostrare solidarietà e di promuovere l’educazione e la prevenzione contro la violenza di genere, nonché il sostegno alle reti regionali antiviolenza.
“Abbiamo voluto testimoniare con questo cammino la vicinanza a una famiglia intera che deve trovare tutto il nostro affetto”. Lo ha dichiarato Daniela Caputo, rappresentante della Città Metropolitana di Milano. “Come collettività, dobbiamo continuare il cammino radicale contro il pensiero maschilista e violento. Dobbiamo insegnare alle nuove generazioni che l’altro non è qualcosa, ma qualcuno”.
Proprio oggi, gli investigatori hanno effettuato ulteriori ricerche all’interno dell’abitazione condivisa da Giulia e Alessandro. I Ris (Reparti Investigazioni Scientifiche) hanno analizzato diversi oggetti, tra cui un rotolo di pellicola trasparente e tre rotoli di sacchi per la spazzatura. Sotto esame anche flaconi di ammoniaca, candeggina, detersivo e disgorgante. I prodotti potrebbero essere stati utilizzati da Impagnatiello per incendiare il corpo di Giulia nella vasca da bagno, dopo averla pugnalata ripetutamente.
L’inchiesta è ancora in corso, poiché gli investigatori cercano di stabilire se Impagnatiello abbia avuto un complice in questo terribile atto. La comunità di Senago, nel frattempo, continua a unirsi per ricordare Giulia Tramontano e per ribadire il proprio impegno nella lotta contro la violenza di genere. La marcia ha rappresentato un momento di unità e solidarietà, trasmettendo un messaggio chiaro: Senago non dimenticherà mai e continuerà a lottare affinché tragedie come questa non si ripetano.