L’omicidio di Stefania Rota rimane ancora avvolto nel mistero. Molti in paese, a Mapello, non si ricordano di lei perché a quanto pare usciva poco e non si faceva vedere spesso in giro.
La conferma, arriva dal fatto che per fare colazione si spostava al benzinaio Q8 di Ponte San Pietro, percorrendo diversi chilometri dal paese in cui abitava. Il motivo non è chiaro.
Gli unici ad avere un’immagine poco sbiadita dal tempo sono i cugini di secondo grado e i parenti vicini che riuscivano a mantenersi in contatto con lei per un motivo o un altro. Loro hanno un’immagine impressa nella memoria di quando usciva per fare una camminata di pochi minuti in tuta.
Il corpo senza vita ritrovato due mesi dopo e alcuni elementi poco chiari portano all’apertura di un’indagine
Poche amicizie, distillate con il contagocce, scarse frequentazioni, una vita sociale ridotta al minimo, frequentava soltanto gli anziani di cui si prendeva cura. In questo scenario si sviluppa un giallo vero e proprio che chissà quando e se darà risposta su ciò che è accaduto in quella casa due mesi fa.
Il corpo senza vita di Stefania Rota è stato trovato il 21 aprile a due mesi dalla sua morte, avvenuta nel salotto di casa. L’abitazione era dei genitori, ma lei viveva lì da anni da sola. Indossava le scarpe e il cappotto, come se stesse per uscire o fosse appena rientrata. La morte inizialmente stava per essere archiviata come malore improvviso. Infatti era già stata fissata la data del funerale e la camera ardente era allestita pronta per accoglierla.
All’improvviso il PM Letizia Ruggeri ha deciso di annullare il tutto e aprire un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. Non si sa se la pista della morte naturale è stata accantonata, dato che la donna aveva dei problemi di salute, un malore potrebbe averla stroncata. Si prende in considerazione anche l’ipotesi di una morte accidentale.
L’autopsia non è bastata, nominato un consulente per provare a fare chiarezza
I dubbi rimangono perché l’autopsia non è stata abbastanza per chiarire le cose. Sono diversi i punti che lasciano vivo l’alone del dubbio. Per esempio le lesioni ritrovate dal medico legale alla testa della donna, mentre a terra c’erano degli schizzi di sangue. Potrebbe trattarsi di una semplice caduta, ipotesi non da scartare definitivamente. Così come potrebbe anche esserci trattato di una spinta.
Ad ogni modo la procura vuole vederci chiaro, per questo è stato nominato un consulente che opererà a fianco del medico legale, per un esame mirato, approfondito.
I cugini di Stefania Rota chiedono giustizia per la morte della donna
Chi si sta occupando delle indagini sta scavando nella cerchia di persone che facevano parte della vita di Stefania Rota. Pochi conoscenti, gli amici e gli anziani con i quali lavorava. Tutto per cercare di capire quali sono stati gli ultimi momenti vissuti dalla donna. I cugini parlano di omicidi e chiedono che sia fatta giustizia. Le chiavi di casa, la borsetta scomparsa, l’auto parcheggiata lontano da casa, lei che giaceva per terra da due mesi, lasciano pensare che sotto la sua morte ci sia qualcosa di più ancora da scoprire.