Caselli daziari di Milano, ecco come avverrà la rinascita degli stessi dopo anni di chiusura e di inutilizzo.
I caselli daziari di Milano si trasformeranno in uffici, in negozi e spazi espositivi bellissimi, presto avranno una nuova vita anche se per adesso non si sa chi permetterà di dare il via alla trasformazione.
In poche parole tra pochissimo Palazzo Marino aprirà una gara di assegnazione e de concessione degli ex caselli di sua proprietà per i prossimi 12 anni.
Due dei caselli sono gli ex Dazi di Piazza Cinque Giornate, l’altro del Castello est di Piazza 24 Maggio. La delibera è stata approvata dalla Giunta di Palazzo Marino ieri, prevede l’assegnazione di questi spazi in base all’offerta più vantaggiosa a livello economico. L’assessore di bilancio e patrimonio Emmanuel Conte a questo proposito ha spiegato che il percorso di valorizzazione deve andare avanti rapidamente per dare ai caselli l’importanza che meritano.
I caselli raccontano una storia di Milano importante, che non deve assolutamente perdersi. Per quanto possano avere perduto la loro funzione originaria, possono tornare utili ancora oggi alla vita della città, per questo si va alla ricerca della loro nuova vita. Milano in questo si sta impegnando più che può e meglio che può.
Gli spazi destinati ad attività commerciali, uffici e attività espositive si andranno ad aggiungere a quelli già esistenti. Si tratta di 140 mq con un canone di 41.618 euro l’anno per quanto riguarda Piazza Cinque Giornate e di 44.9877 euro per i 335 mq dello spazio dell’ex Piazza XXIV Maggio.
Assegnati i punti e stabilita la graduatoria, la commissione dovrà aprire le buste delle offerte economiche e stilare la classifica scegliendo in questo modo gli assegnatari. L’obiettivo è la valorizzazione culturale e sociale dei caselli che andrà anche ad accompagnare la valorizzazione economica della città. Secondo quanto stabilito dalla gara è previsto che tra gli elementi che concorrono alla valutazione del progetto sia inserito l’insediamento delle attività e delle funzioni aggiuntive di tipo aggregativo oppure culturale. Questo per favorire l’attrattività e l’accessibilità agli spazi. Si attendono novità in merito.