La Polizia locale di Milano fa sapere che sciopererà contro l’Amministrazione comunale. In ballo giornate delicate, ecco quali sono.
La Polizia locale di Milano non smette di essere protagonista: dopo le polemiche degli ultimi mesi, i sindacati di categoria fanno sapere di uno sciopero in arrivo. Si parte oggi, 12 gennaio, in occasione della commemorazione in onore del vigile Nicolò Savarino, durante la quale i vigili faranno un passo indietro. Per finire martedì 16, lasciando scoperta una domenica di grande tensione, quella del match Milan-Roma. Ma le tensioni non accennano ad esaurirsi, con i sindacati che promettono scioperi anche per il mese prossimo.
A 12 anni dalla morte del vigile Nicolò Savarino, Medaglia d’oro al valor civile, gli agenti della Polizia locale di Milano continuano a non trovare pace. Soprattutto, ad essere scontenti di un’Amministrazione comunale che, a loro dire, non mantiene le promesse e mira a “stravolgere” l’organizzazione del lavoro degli agenti. Una protesta che arriva in un momento delicato, con la città prossimamente impegnata in diversi eventi. E che trova spazio per il suo esordio in concomitanza con l’anniversario della morte di Savarino, ucciso mentre era in servizio.
Era infatti il 12 gennaio 2012 quando Savarino, durante un controllo in bicicletta, vide un suv investire un pedone. Per evitare che il conducente fuggisse, l’agente gli sbarrò la strada, ma fu fatalmente investito e trascinato per centinaia di metri. Il conducente del suv, come si scoprì più tardi, era un minorenne serbo, Remi Nikolic, accompagnato dall’amico Milos Stizanin, poi accusato di favoreggiamento: aiutò Nikolic a disincastrare la bici e il corpo di Savarino dal suv, per poi fuggire. Come ogni anno, nel dodicesimo anniversario del tragico evento Savarino verrà ricordato dall’Amministrazione Comunale, di cui si farà portavoce l’Assessore alla Sicurezza Marco Granelli.
Proprio quando quest’ultimo prenderà la parola, gli agenti della Polizia locale faranno un simbolico passo indietro, aprendo una settimana di protesta. Il Comune, infatti, sarebbe colpevole di aver tradito le promesse fatte dopo la morte di Savarino, particolarmente riguardo all’eliminazione dei controlli a piedi e in bicicletta, che mettono gli agenti nelle stesse situazioni di scarsa sicurezza che portarono alla morte di Nicolò. “Abbiamo già avvisato la famiglia”, spiegano i sindacati, precisando che il gesto non va inteso in alcun modo come una mancanza di rispetto nei confronti del ricordo del collega. A firmare il comunicato che invita i colleghi liberi dal servizio ad essere presenti “in massa” alla cerimonia sono diversi sindacati, tra cui Usb, Cgil, Cisl e Uil.
Se la protesta inizia in maniera simbolica oggi e fino al 16 gennaio, con il blocco degli straordinari, è domenica 14 gennaio che avrà luogo lo sciopero vero e proprio. Un giorno non scelto di certo a caso, perché in programma c’è il match Milan-Roma a San Siro, programmato alle 20:45. In origine, questo sciopero doveva aver luogo il 7 dicembre scorso, ma era stato differito per volontà del Prefetto. Adesso, l’Amministrazione Comunale dovrà mobilitarsi per gestire le 24 ore di vuoto causate dall’interruzione dell’attività dei vigili, e a gestire i 70mila tifosi in arrivo saranno Carabinieri, Poliziotti e due pattuglie della Polizia Provinciale.
Tra le motivazioni dello sciopero ci sarebbe, come fanno sapere i rappresentanti sindacali, la riorganizzazione dei turni notturni e serali, che secondo i vertici comunali non risultano sufficientemente coperti. Gli agenti contestano ora la regola dei coefficienti, che prevede l’uscita dalla turnazione serale una volta raggiunta la quota 70, data dalla somma tra anzianità di servizio ed età. Stessa cosa per la rotazione dei turni notturni, da cui secondo le regole si può essere esonerati una volta raggiunta quota 60. Questa, secondo i sindacati, non è l’unica soluzione praticabile per aumentare il numero di agenti impiegati nei turni serali e notturni, e andrebbe semplicemente a peggiorare le loro condizioni di lavoro, nonché la qualità del servizio diurno.
Una nuova turbolenta polemica dopo il caso dei 10 mila verbali sbagliati e del calendario 2024, che continua a gettare un’ombra sulla contestabile amministrazione di Palazzo Marino.