Una bimba di soli sei anni si è spenta all’ospedale Niguarda durante la notte tra venerdì e sabato in seguito ad una miocardite acuta
Una famiglia piacentina perde la giovane figlia. La tragica morte di Maria Isabella Lisaru di sei anni, lascia sgomenti, quello che sembrava un semplice raffreddore è stato invece fatale. Trasferita d’urgenza dall’ospedale di Piacenza a quello di Milano a causa di una funzionalità cardiaca severamente compromessa, purtroppo non è riuscita a superare la notte del 25 marzo.
Maria Isabella aveva solo sei anni, una bambina sana, come accade nella maggior parte dei casi alla sua età. Le cose, però, sono cambiate nel fine settimana del 19 marzo, quando la piccola ha cominciato ad accusare dei sintomi del tutto simili ad un raffreddore. La madre aveva contattato il pediatra di base della bambina, per una valutazione più precisa.
Il medico le aveva prescritto dei farmaci. L’inizio della settimana successiva, il quadro clinico della bimba era migliorato, tanto che lunedì 20 marzo i genitori l’hanno portata a scuola. Nei giorni seguenti, però, la madre comincia a notare un cambiamento, soprattutto verso il fine settimana.
Il venerdì, decide di farla controllare e la porta in ospedale. Aveva visto che sua figlia era molto affaticata. Al pronto soccorso pediatrico emiliano, Guglielmo da Saliceto, nel tardo pomeriggio, i medici notano subito le condizioni critiche della bimba. Dopo averla sottoposta a tutti gli esami del caso purtroppo si accorgono della gravità della situazione.
Hanno rilevato, infatti, un’infiammazione del muscolo cardiaco con una funzionalità severamente compromessa. Decidono immediatamente il trasferimento ad altro ospedale. Viene trasportata d’urgenza al Niguarda di Milano dove può ricevere un aiuto più specifico, con attrezzature avanzate.
L’intento era quello di sottoporla all’Ecmo, Extra Corporeal Life Support. Si tratta di una tecnica extracorporea utilizzata per aumentare la circolazione del sangue. Impiegata per i casi in cui i pazienti hanno un’insufficienza cardiaca e/o respiratoria grave, tale da metterli in pericolo di vita.
Questa era l’unica possibilità per salvare la piccola. Purtroppo però non è servito. Un amico di famiglia ha rilasciato una testimonianza sui fatti e ha raccontato, in un’intervista, che l’ambulanza è partita alle 20.30 dello stesso giorno, ma già durante il viaggio le condizioni, già precarie, della bimba, erano peggiorate.
Entra in arresto cardiorespiratorio ed i sanitari la soccorrono praticando subito la rianimazione. Quando arrivano all’ospedale la sua situazione era già compromessa, tanto che, purtroppo, durante la notte tra il 24 ed il 25 marzo è deceduta. Durante i test effettuati al triage di Piacenza era stato riscontrato attraverso un tampone, un virus influenzale di tipo B.
Come hanno poi spiegato dai medici, questo può causare, nei casi più gravi, un’infiammazione rapida del muscolo cardiaco, anche in persone sane. Si trattava dunque di una miocardite acuta che non ha dato scampo alla piccola Maria Isabella. Sabato si è appreso del decesso. Anche l’azienda sanitaria, e tutti i professionisti che ne fanno parte, si sono stretti attorno ai familiari.
Oggi alle 14 si svolgeranno i funerali nella chiesa ortodossa di San Sepolcro a Piacenza. La piccola Maria lascia la sorellina di tre anni, la mamma e il papà.