Dopo le polemiche che hanno investito Brescia e provincia negli ultimi gioni, la prefettura ha deciso la struttura che ospiterà gli immigrati.
Sarà un ex capannone ad ospitare 25 immigrati. La decisione è stata presa dal Prefetto dopo alcuni giorni di dibattito. In seguito alla decisione del sindaco di Brescia di non permettere l’uso dell’ex caserma Maggiore Giovanni Randaccio in via Lupi di Toscana, la questione è passata alla Prefettura della città.
Il nuovo posto individuato dall’autorità è ora un capannone che è situato alla periferia industriale di Flero. Si tratta di uno stabile che è, ora, proprietà dello Stato, dopo il sequestrato alla criminalità organizzata. Pare essere la scelta ideale, seppure temporanea, per sistemare i 25 migranti che saranno in transito.
Si tratta di un periodo definito di emergenza anche se di fatto non sembra sia così. I lavori affidati alla Croce Rossa hanno già avuto inizio. L’ente sta allestendo i locali impegnandosi senza sosta fino all’arrivo dei profughi. La loro permanenza dovrà essere molto breve, durerà solo una o due notti.
Qui aspetteranno il trasferimento ad un Cas, Centro di accoglienza straordinaria. Uno di questi si trova nello stesso comune, in Via 25 Aprile ed ospita già una trentina di persone. Il centro accoglienza probabilmente funzionerà anche in seguito, sempre mantenendo la stessa capienza e la stessa modalità.
Lo stabile è situato fuori dal contesto sociale del paese. Nel frattempo gli operatori stanno organizzando le varie attività con i volontari. Sono tutti impegnati per la creazione di spazi igienici, e sala mensa e per il recupero dei letti. I primi arrivi saranno entro pochi giorni.
L’accoglienza pare essere necessaria anche se il governo sembrava voler respingere il flusso migratorio. In un ambito internazionale le dinamiche si muovono in modo veloce e spesso non sono gestite al meglio dagli stati. Subito dopo la diffusione della notizia il centralino del comune di Flero ha cominciato a squillare.
I cittadini chiedevano se fosse vero che stava sorgendo un centro di accoglienza nel loro territorio e è per quanto tempo. Le risposte non erano tutte chiare, ma di certo lo stabile era proprio quello situato nell’area commerciale del paese.
Alla prima richiesta fatta lunedì scorso dalla Prefettura al Comune di Brescia, Laura Castelletti ha chiesto subito un incontro per esprimere il suo chiaro dissenso sullo spazio preso in considerazione. Uno stabile troppo centrale all’interno di una cittadina che già ospita 220 minori stranieri non accompagnati.
Inoltre, ha già la presenza di posti Sai e di accoglienza ai cosiddetti dublinanti. Quindi le associazioni ed i volontari sono già al massimo del loro impegno. Inoltre all’interno dell’edificio c’è un solo bagno agibile e i lavori da portare avanti sono, quindi, molti.
Inoltre, il capannone si trova a ridosso di un quartiere già molto complesso. Il prefetto, del resto, si è visto costretto ad optare per la periferia ripristinando al meglio ed in pochissimo tempo lo stabile per i migranti che arriveranno, a breve, nel nostro Paese su decisione del Governo Meloni.