Produzione industriale calata nel mese di marzo del 3,2%. La flessione della quale si parla è la terza consecutiva negli ultimi mesi. Complice una situazione del tutto negativa e preoccupante scaturita dalla pandemia e dalla guerra che coinvolge la Russia e l’Ucraina ma che con i suoi molteplici colpi di coda sta danneggiando tutti gli Stati, Italia compresa.
Tutti i settori principali decrescono lentamente sia in termini annui che su base mensile, ad eccezione dei beni strumentali.
La caduta dell’energia rispetto all’anno precedente è ampia e importante. Si tratta dell’11,2%. Un dato che alla lunga può realmente causare problemi economici al nostro Stato.
Il Codacons parla di un crollo verticale per tutta l’industria italiana per molti settori. In particolare nel mese di Marzo è stato segnato il dato -0,6% rispetto a febbraio. Se si considera la base annua si parla del 3,2% in meno. Per quanto possa sembrare una decrescita minima, anche questa può fare la differenza.
A preoccupare sono in modo particolare i beni di consumo che hanno registrato una discesa importante con la contrazione del 4,7% l’anno. Le famiglie italiane non a caso, stanno riducendo la spesa mensile, evitando di acquistare ciò che appare superfluo. Complice l’aumento dei prezzi che rende difficile o impossibile, arrivare alla fine del mese senza disagi.
Non si tratta soltanto di ipotesi, perché a dirlo è anche il presidente del Codacons Carlo Rienzi, che proprio in questi giorni parlando della difficoltà del settore industriale ha spiegato che a pesare sull’industria italiana è principalmente l’inflazione. Per questo motivo bisognerebbe intervenire al più presto sui prezzi al dettaglio.
Soltanto abbassando i prezzi dei listini, si può provare a tutelare la capacità di acquisto di tutte le famiglie di qualsiasi fascia. Allo stesso tempo si vanno ad aiutare i settori dell’industria in sofferenza da anni. E poi il commercio e in linea generale tutta l’economia.