La ristrutturazione dell’abitazione senza il Superbonus: gli sconti e i bonus tuttora validi. Tutto quello che c’ è da sapere a tal proposito.
Anche senza poter contare sul Superbonus 110%, c’è la possibilità di poter ugualmente usufruire di detrazioni e di interessanti sconti. Ciò in riferimento alla ristrutturazione della casa. Quali sono i bonus edili tuttora attivi e in che modo si possono richiedere, così da poter avere a disposizione un quadro completo, prima di decidere?
La ristrutturazione dell’abitazione senza il Superbonus: le decisioni correlate
Il Superbonus 110% ha avuto un costo salato corrispondente a 12 miliardi di euro, fondati sull’irregolarità. È proprio questo il motivo per cui si è deciso di intervenire in tal senso, mediante molte modifiche e diverse restrizioni.
Tutti i cambiamenti apportati all’agevolazione durante quest’anno, hanno praticamente reso molto arduo potervi accedere. In modo da svolgere i lavori nelle proprie dimore tramite dei prezzi altamente vantaggiosi.
Ora come ora, infatti, tale misura è indirizzata unicamente a poche persone, con un’aliquota diminuita al 90%. Nel 2024, poi, andrà a ridursi ulteriormente, arrivando al 70%.
Intanto per coloro che desideravano utilizzare questo Superbonus per effettuare una ristrutturazione della propria casa, potrebbero indirizzare la loro attenzione su altre possibilità.
Difatti non si tratta dell’unica agevolazione che consente l’esecuzione di lavori scontati nella propria abitazione.
Restano in vigore molti altri benefici, ecco quindi di seguito quali sono e come si possono richiedere.
La ristrutturazione dell’abitazione senza il Superbonus: i vari cambiamenti
In seguito a un primario ridimensionamento del bonus principale dal punto di vista edilizio, la legge delega per la riforma fiscale si sta cimentando in un compito preciso. Si tratta nello specifico di andare a delineare nuovamente il quadro inerente le agevolazioni correlate ai lavori negli edifici.
Ma quali sono gli sconti tuttora disponibili, almeno fino al 31 di dicembre?
Prima di tutto per chi ha l’intenzione di ristrutturare la propria abitazione, la misura più adeguata potrebbe essere quella del bonus ristrutturazioni, valida fino al 31 dicembre 2024.
Una forma di vantaggio che propone una detrazione, per quanto concerne le spese di manutenzione sia ordinaria che straordinaria svolta sull’immobile in questione.
Con un limite massimo equivalente a 96.000 euro per ciascuna abitazione.
Un incentivo che, dunque, porta a determinate detrazioni. Oltre a includere svariati lavori come per esempio: sostituire il tetto, interventi utili per cambiare l’installazione degli infissi, la ristrutturazione della stanza da bagno, sostituire gli infissi esterni, persiane e serramenti. In più si può anche cambiare la caldaia.
Quelli appena citati sono soltanto alcuni degli interventi fattibili mediante il bonus ristrutturazioni. Un bonus che va a trascinare pure il bonus mobili, qualunque sia la forma d’intervento messa in atto.
Pertanto, se si dovesse usufruire del bonus ristrutturazione, automaticamente c’è la possibilità di potersi servire pure del bonus mobili.
Quest’ultimo ha avuto la conferma fino alla fine del 2024, che permette quindi una forma di detrazione del 50% sulla spesa di mobili ed elettrodomestici. Ovviamente questi devono essere destinati all’appartamento oggetto della ristrutturazione.
La detrazione per l’anno 2023 riguarda un importo massimo di 8.000 euro, che andrà a calare a 5.000 nel 2024.
Una detrazione che potrà servire non solo per mobilia ed elettrodomestici, ma anche per trasportarli e montarli.
Il superbonus 110% e quello al 90%: cosa bisogna sapere
L’aliquota massima di quest’incentivo iniziato nel 2020 è ancora valida per quelle strutture condominiali che hanno dato l’autorizzazione dei lavori, con una delibera precedente al 25 novembre del 2022.
Presentando la richiesta entro il 31 dicembre del 2022 con la comunicazione del principio dei lavori asseverata.
Il 110 entro la fine dell’anno si può applicare ancora alle villette e alle unità di tipo unifamiliare, ma solo se risultano completati come minimo il 30% dei lavori entro il 30 settembre del 2022.
Quest’agevolazione edilizia cala al 90% per quelle spese sostenute durante il 2023, con una specifica condizione: che il contribuente corrisponda al ruolo di titolare del diritto di proprietà. Alternativamente del diritto reale di godimento sull’appartamento e che il medesimo sia adibito a principale abitazione. Oltre al fatto che il contribuente disponga di un reddito di riferimento fino alla somma di 15mila euro.
Ulteriori bonus disponibili
In riferimento al sismabonus dal 50% all’85%, fino al 31 dicembre del 2024 gli sconti a livello fiscale sono previsti pure per coloro che intendono diminuire il pericolo sismico della casa.
Una detrazione che può modificarsi partendo dal 50% fino a giungere a una percentuale corrispondente all’85%, a seconda della posizione della struttura e del genere di lavoro che bisogna effettuare.
Per l’ecobonus al 50 oppure al 65%, lo scopo primario è quello di rendere migliore la classe energetica degli edifici. Fino al termine del 2024 si avrà la possibilità di fare degli sconti ai lavori come per esempio la coibentazione o il cambio degli impianti per la climatizzazione invernale.
Dal 2025 l’Ecobonus scenderà al 36% su un tetto relativo alla spesa di 48 mila euro. Mentre il Governo andrà a limitare l’agevolazione a quelle fasce di reddito più basse.
Fino al 2025 è stato confermato il bonus inerente le barriere architettoniche al 75%, per quanto concerne le spese attuate per la rimozione degli impedimenti alla mobilità, con incluso pure il cambio di finestre delle dimore posizionate all’interno di una struttura condominiale.
Infine c’è il Bonus verde al 36%. Entro la data del 31 dicembre 2023, si ha l’opportunità di poter fare richiesta di questo bonus collegato ai giardini.
Il tutto consiste precisamente in una forma di detrazione Irpef al 36%, basandosi su un tetto di spesa equivalente a 5mila euro per ogni immobile.
Per quanto riguarda i condomini, tale sconto si va ad applicare moltiplicandolo su ciascuna unità di tipo abitativo.
Come per il bonus attinente i mobili descritto precedentemente, pure in questo caso l’agevolazione si basa sulla dichiarazione dei redditi in dieci quote di tipo annuale.
Con un pari importo a partire dall’anno in cui è stata attuata la spesa.
Quindi, in base a tutte queste possibilità appena elencate, ognuno potrà indirizzare la propria attenzione con relativa scelta verso l’agevolazione più adatta alle proprie esigenze. Con un notevole risparmio per tanti cittadini.