La speranza di Sala è questa: il sindaco spera che la città milanese possa tornare alla normalità entro un mese. Il Primo Cittadino del capoluogo lombardo, a questa sua aspettativa, aggiunge anche che il fatto che la cittadinanza deve avere molta pazienza. Ciò per un motivo preciso.
Difatti Sala chiede ai milanesi di avere anche molta comprensione, poiché non risulta assolutamente fattibile poter ripristinare l’intera situazione in un lasso di tempo breve.
La speranza di Sala: la situazione attuale
Il Primo Cittadino milanese spera, dunque, che Milano possa tornare quanto prima l’abituale Milano di sempre.
Difatti in seguito al nubifragio, ora in città si prospetta un duro lavoro da svolgere in diversi punti cittadini. Tutto ciò per cercare di riprendere in pieno tutte le attività sospese e di normalizzare tutto entro la fine del mese di agosto.
Questo è l’intento primario di Beppe Sala. Ecco la motivazione per cui ha deciso di effettuare una convocazione: ha infatti deciso di riunire a un tavolo tutte le forze che si stanno attivando per la riattivazione dei percorsi stradali.
Con lo scopo di avere un piano ricco di dettagli. Quindi Giuseppe Sala ha spiegato che più che valutare il quantitativo di danneggiamenti avvenuti in città a causa del maltempo, ora si stanno invece occupando di questo lavoro.
Il primo cittadino ha continuato il suo discorso dichiarando che ora come ora, preferisce che ogni genere di forza in campo lavori in questo senso. Ciò in riferimento alla polizia e all’esercito, come pure ai vigili del fuoco e all’Atm e infine Amsa.
Pertanto Sala ha detto che intende convocarli tutti per la giornata di martedì, così da poter disporre sul tavolo di un preciso piano. Così da riuscire a portare la città a una completa normalità entro la fine del prossimo mese.
La speranza di Sala: ulteriori dettagli sulle sue intenzioni
Certamente la cittadinanza ora si ritrova a dover affrontare tutti i disagi presenti in città, provocati proprio dal nubifragio.
Problemi correlati primariamente alla caduta di diversi alberi e al pericolo derivante da quelli che risultano non sicuri. Per non parlare del fatto che i mezzi di trasporto hanno dovuto scombussolare tutte le linee e i loro orari.
Ecco perché Sala chiede ai cittadini di avere molta comprensione in tal senso, spiegando che non è possibile poter ripristinare tutto subito o in breve tempo.
Giuseppe Sala ha anche detto che in questo momento, lateralmente alla celebrazione correlata ai 30 anni della strage di via Palestro, si sta cercando di dare la priorità a un genere di intervento su due piani. Mettendo dunque in secondo piano il bilancio dei danni riportati col nubifragio.
Un lavoro che deve iniziare nell’immediato, è di sicuro quello associato alla liberazione delle strade milanesi. Oltre che dei percorsi riguardanti il trasporto pubblico.
Per quanto concerne invece un’azione da fare e risultante di medio periodo, quindi in riferimento al mese di agosto ormai prossimo, è quella inerente i parchi.
Infatti attualmente questi ultimi sono chiusi, ma c’è bisogno di liberarli il prima possibile per poter permettere così la loro riapertura.
In più il sindaco ha dichiarato il suo desiderio di voler partire per qualche giorno di vacanza. In questa determinata circostanza ci sarà la vice-sindaca al suo posto, ma potendo contare su un piano sul tavolo.
Perciò durante questo fine settimana e in questi ultimi giorni saranno tutti operativi.
Il proseguimento dei lavori per riattivare la città
Sta dunque continuando senza sosta il considerevole lavoro di uomini e di donne. Il censimento delle zone che presentano alberi o rami per strada, ha appurato che al momento sono esattamente quasi 1.400.
Di queste ultime, 600 circa risultano risolte e ridate all’uso dei cittadini. Le rimanenti 800, invece, si presentano ancora inattive. Qui si parla di un numero elevato di alberi abbattuti dalle raffiche di vento.
Tutto questo è ciò che ha riferito mercoledì pubblicamente Marco Granelli, ovvero l’assessore alla sicurezza di Palazzo Marino.
L’altra notte si è verificato un fenomeno di eccezionale portata. Difatti si è basato su un vento a 100 Km/h e su 40 mm di pioggia nell’arco di 10 minuti.
Un quantitativo di acqua che normalmente cade in un mese, non in pochi minuti come invece è successo.
Granelli ha continuato a spiegare come si stanno attivando. Prima di tutto la protezione civile sta raccogliendo tutte le richieste direttamente dal centro operativo. Quest’ultimo è quello del comune milanese e ordina le richieste per priorità, affidandole man mano alle varie squadre.
Si sta cercando di ampliare il quantitativo di aiuti, ecco perché si è deciso di far aggiungere l’intervento dell’esercito alla protezione civile e ai pompieri.
Un lavoro impegnativo da svolgere in città
Da poco è iniziato anche l’intervento da parte del Nuir, mentre adesso si stanno aggregando delle squadre di Mm. La mobilità milanese resta la priorità in questo momento. Quindi si fa riferimento a strade, piazze e marciapiedi.
Come anche alle linee attinenti il trasporto pubblico e quelle tranviarie, che sono bloccate in ben 30 punti.
Qua si tratta di un ripristino molto difficile, se si pensa che bisogna riattivare le reti elettriche aeree. Lo stesso discorso vale per le filovie. Poi sono caduti pure molti pali reggifilo e, per ora, i lavori si sono concentrati sulla circonvallazione della 90 e della 91.
Per quanto riguarda Amsa, ha offerto il proprio supporto nelle pulizie tramite due mezzi muniti di ragno.
Si è nel frattempo provveduto a intervenire sul parafulmine della Chiesa di San Giorgio in via Torino.
Ciò in quanto era stato danneggiato, penzolando in modo assolutamente rischioso sulla cima del campanile.
Con l’intervento dei pompieri si è provveduto a togliere tale pericolo, per coloro che necessitavano di passare da lì: gli abitanti di due condomini equivalenti a 200 persone. Così non si è dovuto decidere di farli evacuare.
Quello che ha detto Sala
Si è trattato di un avvenimento drammatico e Beppe Sala ha voluto manifestare il suo pensiero attraverso queste parole:
“Più che contare i danni adesso stiamo lavorando su questo, in questi giorni preferisco che tutte le forze in campo, vigili del fuoco, polizia, esercito, Atm, Amsa, lavorino. Martedì li convocherò perché voglio avere sul tavolo un piano che ci porterà ad una situazione spero normalizzata entro fine agosto. Chiedo ai cittadini di comprendere che non si può in un attimo ripristinare la situazione”.
“In questo momento più che fare bilanci dei danni stiamo cercando di intervenire su due piani. Quello che deve essere l’immediato è la liberazione delle strade e dei percorsi del trasporto pubblico. C’è poi quella che deve essere una azione di medio periodo che riguarda agosto, perché noi adesso abbiamo i parchi chiusi ma dobbiamo cercare di liberali il prima possibile”.
“Vorrei partire per qualche giorno di vacanza tra dieci giorni, poi ci sarà la vicesindaca, ma avendo un piano sul tavolo. In questi giorni e anche durante il weekend saranno tutti al lavoro. È stato un evento tragico e credo che in tutti noi ci sia un po’ il pensiero che se fosse successo di giorno sarebbe stato decisamente peggio”.
Quello che ha detto Granelli
Queste invece le parole dell’assessore:
“Le località censite ad oggi dove abbiamo alberi o rami in strada sono diventate quasi 1.400, di cui 600 circa risolte e restituite all’utilizzo dei cittadini. Ne mancano ancora tantissime, circa 800: si tratta di centinaia di alberi abbattuti dal vento. Questi numeri ci fanno capire quanto l’altra notte abbiamo assistito ad un evento eccezionale: vento a 100 km/h e 40 mm di pioggia in 10 minuti, quella che di solito cade in un mese”.
“La protezione civile, al centro operativo del comune di Milano raccoglie tutte le richieste, le ordina per priorità, e le affida alle squadre. Stiamo cercando di avere più squadre possibili, in strada con l’ausilio della polizia locale nelle situazioni più complesse. Già ieri avevamo attivi i vigili del fuoco, la protezione civile e le imprese che seguono la gestione del verde del comune. Da stamattina si è aggiunto l’Esercito. Ringrazio il Prefetto Renato Saccone a cui ieri pomeriggio avevamo chiesto una mano e il generale Alfonso Miro comandante Esercito Lombardia che in una notte ha attivato le sue squadre e mezzi, e stamattina dalle 9.30 i militari erano operativi in viale Argonne.
Nella notte ha iniziato ad intervenire anche il Nuir e ora si stanno aggiungendo anche alcune squadre di Mm. E speriamo di aggiungerne altre. La priorità è sempre la mobilità: strade, piazze e marciapiedi. E le linee del trasporto pubblico, le linee tranviarie interrotte in 30 punti, e lì è complesso perché bisogna ripristinare le reti elettriche aeree. E lo stesso è per le filovie. Oggi ci siamo dedicati alla circonvallazione della 90 e 91. Purtroppo sono stati abbattuti anche numerosi pali reggifilo. In questi contesti sono impegnati uomini e donne di Atm, con i loro tecnici specializzati, con l’aiuto di A2a Unareti.
E anche Amsa è impegnata per darci una mano nelle pulizie e con due mezzi dotati di ragno. Ieri notte siamo anche intervenuti su parafulmine, quello della Chiesa di San Giorgio in via Torino. Era stato danneggiato e penzolava pericolosamente sulla sommità del campanile. Parrocchia e vigili del fuoco sono intervenuti e così è stato tolto il pericolo per chi doveva passare lì sotto: unico punto di accesso per due condomini di 200 persone: avremmo dovuto evacuarli”.