In una metropoli che guarda sempre di più al futuro, ci sono strade che ci riportano in un passato fatto di storia, creatività ed eleganza.
La città tende costantemente verso l’architettura contemporanea, lo stile moderno ed innovativo, ma non può, per questo, cancellare le memorie storiche. C’è una strada, nel centro di Milano, che ha mantenuto la sua storia.
Si tratta di via Rovani, che incrocia via Vincenzo Monti e collega Parco Sempione a piazza della Conciliazione. E’ conosciuta per essere una delle zone più eleganti di Milano per la presenza di alcune magnifiche ville storiche.
Vi sono anche aree verdi ben studiate e ben curate che rendono il tutto ancora più armonico. Purtroppo oggi la presenza delle tante macchine, soprattutto parcheggiate, rovina l’atmosfera ed il panorama.
Gli splendidi edifici sono alto-borghesi e tra i piu belli c’è Villa Borletti, al civico 2. Si trova sull’angolo che si unisce a via Sommaruga. Mostra dei medaglioni nei quali vi sono ritratti i personaggi della famiglia Sforza.
Villa Borletti
In origine, nel 1894, era stata progettata da Francesco Solmi per la famiglia Scotti Martignoni. Nel 1917 venne acquistata dal Senatore Borletti che la rimodernò. Nel 1935 fu ampliata con l’aggiunta di una sezione verso via Vincenzo Monti.
Era il primo progetto milanese di Ignazio Gardella, ispirato allo stile dell’architetto Van der Rohe. La proprietà rimase alla famiglia per quasi un secolo. Poi, nel 1967 sorsero questioni ereditarie a causa della prematura scomparsa del figlio di Borletti.
Venne così necessariamente venduta ed acquistata da un personaggio allora quasi sconosciuto. Avrebbe poi fatto parlare di sè, cavalcando la scena politica italiana: Silvio Berlusconi. Divenne così sede della Fininvest.
I Borletti erano membri di una dinastia molto potente a livello industriale. Milano era la capitale economica del paese ed aveva una classe dirigente, da un lato, convenzionale e dall’altro eccentrica.
La villa infatti si differenzia per il suo colore rosa. Il resto delle abitazioni sono più discrete, ma comunque eleganti. Da via Vincenzo Monti, sul lato sinistro vi sono molte palazzine in stile Liberty.
Parecchie sono ricoperte da edera o glicine. Sul lato destro, invece, sorgono villette d’altri tempi. Il nome della strada è intitolato in onore a Rovani. Uno scrittore antimanzoniano, che nacque e morì in povertà.
Via Gioberti
Fu esiliato in Canton Ticino dopo avere partecipato ai moti del 1848. Qui conobbe Carlo Cattaneo e Carlo Dossi ed altri artisti, i quali cercavano sempre di ottenere il suo giudizio sulle opere.
In via Gioberti al civico 1, sorge una palazzina del 1904, che appartiene alla famiglia Donzelli. Anche questa nello stile neo rinascimentale, che caratterizza anche le vie limitrofe. Si tratta del quartiere Magenta, le cui strade principali sono via XX Settembre e le parallele Tamburini e Rovani.