Una cammino che porta alla scoperta di una valle, testimone di quello che, alcuni storici, definiscono come un periodo buio.
Lungo questo percorso, si trovano molti frammenti di un’epoca che esercita un certo fascino anora oggi. Si tratta di Olera, un luogo noto fin dal XV secolo e posizionato tra Alzano e il Canto Alto dove ancora si respira l’aria di un tempo passato.
Le case in pietra e le scale tortuose portano lungo le viae mercatorum, usate nei tempi antichi dai commercianti delle valli bergamasche. Percorse però anche dai pellegrini che emulavano i personaggi santificati che li avevano preceduti.
Questi furono infatti oggetto di culto come successe per San Pietro da Verona, Si trattava di un frate domenicano martirizzato, assassinato nei boschi lombardi tra Como e Milano.
Il complesso delle testimonianze in sua memoria sono presenti fin dalla prima metà del Trecento, nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Torre Boldone. Alberto da Cremona invece, divenne Beato e le sue reliquie furono trasferite nella Chiesa parrocchiale di Villa d’Ogna all’inizio del ‘900.
L’importanza dei fiumi
Era stato un personaggio itinerante, conosciuto per il suo atteggiamento di buon cristiano, vissuto verso la fine del XIII secolo. Amato e rispettato dai mercanti e dai pastori locali, che seguendo i cicli delle fiere commerciali e della transumanza, si incamminavano lungo le rive del Serio.
Il fiume e gli affluenti erano, per l’uomo del Medioevo, un supporto essenziale per la vita e le attività. Servivano, infatti, per incanalare l’acqua da usare per i mulini, i magli e le fucine dove i fabbri forgiavano i metalli e le armi.
Per le facciate dei luoghi di culto e delle abitazioni gli abitanti usavano anche i sassi levigati dalle acque. Sono ancora visibili su una parete della Chiesa di San Bartolomeo di Albino. Questa era prima la sede dell’Ordine degli Umiliati e poi dalla Confraternita della Misericordia, verso la fine del 1300.
Una delle testimonianze più evidenti del Medioevo in questo luogo è l’Abbazia di San Benedetto di Vallalta, in Valle del Lujo. L’architettura, le strutture e le absidi, infatti, conservano le forme utilizzate tra XII ed il XIV secolo.
Tesori del passato
Conoscere la storia antica e le radici della popolazione, in questo caso è un cammino tutto in salita. Non sempre è facile ricostruire i fatti, anche se sono evidenti le tracce ed i frammenti che sono riusciti a sopravvivere nel tempo. Tracciati, borghi quasi abbandonati e strade dismesse.
Poi ancora pareti affrescate di chiese che, come una pergamena millenaria, conservano le tracce dei tempi passati. I cambiamenti e la modernizzazione non sono riusciti a cancellare il passato. Al contrario, grazie all’intraprendenza della popolazione, è un tesoro che unisce il cammino e lo scambio delle genti seriane.