I passanti sono sorpresi: ecco cosa è sbucato fuori dall’acqua al Lago di Garda. Sono rimasti tutti senza parole e si tratta di un fenomeno naturale su cui riflettere.
Il Lago di Garda è il più grande presente sul territorio italiano. Qui si possono vivere dei giorni di vacanza unici. Tranquillità e relax sono garantiti e potrai staccare dalla frenetica routine delle città. Negli ultimi tempi però qualcosa di strano è avvenuto sulle rive del Garda. Sbucavano fuori dall’acqua e sorprendevano anche i passanti.
Dall’inizio del mese di giugno sono state ritrovate sulle rive delle spiagge del Lago di Garda una serie di carcasse. Si tratta di una vera e propria moria di pesci e per lo più di carpe. Da Desenzano fino a Sirmione ma anche a Padenghe si trovano le spiagge inondante e anche i passanti e i turisti sono rimasti senza parole.
Circa 200 le carcasse trovate e sono state subito effettuate le analisi dal personale di Ats Brescia. Le carcasse ritrovate in spiaggia sono state raccolte dal personale dell’ufficio ecologia con molto attenzione e sono state consegnate poi al personale veterinario che ha effettuate i dovuti controlli.
Pare però che la morte dei pesci non abbia a che fare con motivi inquinanti. Infatti non bisogna creare allarmismi poiché si tratta di un fenomeno naturale. Il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile va a segnare un aumento delle temperature delle acque.
Ma non è l’unico fattore poiché i pesci sono in fase riproduttiva in questo periodo e sono frequenti in realtà queste morie di specie ittiche soprattutto nei laghi e nei fiumi. Non c’è quindi da preoccuparsi ma di seguito, nel prossimo paragrafo, andiamo a vedere alcuni dettagli sulla moria spiegati dall’ittiologo del WWF Bergamo-Brescia.
Non è la prima volta che sentiamo parlare di morie di pesce. Infatti nel 2019 è successo qualcosa di simile. Ma vediamo cosa ha detto l’ittiologo del WWF Bergamo-Brescia. Questo ha spiegato come a livello naturale nei laghi e nei fiumi è normale che in primavera succedano morie di specie ittiche.
Il motivo principale è che l’acqua inizia a riscaldarsi e dopo la stressante stagione invernale e l’inizio del corteggiamento per il momento riproduttivo questi sono sfiniti. Arrivano quindi ad una morte naturale. Poi l’acqua bassa del lago ha fatto si che queste carcasse arrivassero in riva.
Questi fenomeni sono infatti più frequenti di quanto immaginiamo ma non siamo abituati però a vederli spiaggiati sulle rive. Non c’è quindi da preoccuparsi e lo raccomanda anche l’ittiologo. A differenza di questo caso però c’è la moria di oltre 120 gabbiani sempre in queste zone del Garda.
Ogni situazioni è a se ed infatti in questo caso la moria è avvenuta per un infezione di avaria. Sono stati parecchi gli esemplari poi che nel corso dei mesi sono morti. L’epidemia però fortunatamente non si è diffusa in altre zone ma è restata solamente nell’area individuata.