“Dovete aiutarci, mio figlio è malato e pericoloso”. Questo è l’appello di Giuseppe, papà di Francesco, ragazzo affetto da una grave disabilità mentale.
Giuseppe, padre di 50 anni residente a Concorezzo con la moglie, due figli e il suocero, affetto da una grave disabilità, è profondamente turbato.
A causa della diagnosi di schizofrenia paranoica di suo figlio Francesco di 18 anni, Giuseppe non riesce a dormire la notte e teme per la propria incolumità.
Francesco ha bisogno di cure specialistiche ed è in attesa di ricovero nel milanese presso una comunità per persone con esigenze simili.
Come raccontato da Giuseppe in un video sui social, suo figlio Francesco chiede costantemente denaro durante la giornata per acquistare spinelli e giocare d’azzardo.
Da anni chiedono il ricovero per Francesco in una struttura protetta, ma a causa delle attuali circostanze ciò non è stato possibile e le sue condizioni continuano a peggiorare.
Il racconto a cuore aperto del padre delle loro lotte quotidiane in un video virale rivela gli effetti devastanti della malattia debilitante di Francesco sull’intera famiglia. Ora sono a un punto di rottura, preoccupati per la loro incolumità e quella di Francesco.
Secondo Giuseppe, le difficoltà di suo figlio sono iniziate quando era giovane. Gli è stata diagnosticata la schizofrenia paranoide e andò in cura dagli assistenti sociali e dal Cps di Vimercate.
In più di un’occasione è stato portato al pronto soccorso e successivamente ricoverato in un ospedale psichiatrico.
Nonostante ciò, le sue condizioni non sono migliorate. A loro è stato comunicato che è in lista d’attesa per un collocamento comunitario nel milanese, ma ogni volta che contattano gli assistenti sociali per avere aggiornamenti, gli viene detto che ci vorranno solo poche settimane.
Tuttavia, queste settimane si sono trasformate in mesi e la situazione di Francesco ha continuato a peggiorare.
Giuseppe racconta l’arduo compito di gestire il figlio in un lungo video. Durante i momenti di estrema rabbia, suo figlio sfondava persino le porte della loro casa e inveiva delirando con i carabinieri per aver sentito delle voci.
È stato ricoverato più volte in strutture locali ed è stato dimesso solo dopo diverse settimane di terapia. “Mio figlio non sta bene e noi siamo spaventati”, continua.
“Purtroppo ha sviluppato anche l’abitudine di fumare marijuana e giocare d’azzardo. Non possiamo tenere Francesco chiuso in casa, è cresciuto e ora si muove in autonomia, andando anche a visitare gli amici”.
“Tuttavia, le sue cattive influenze hanno reso questa situazione già difficile anche peggiore”, racconta il padre.
“Infatti mi ha rubato anche 5 cellulari, e io sono l’unico della famiglia che ha la forza d’animo per affrontarlo, ma confesso che dormo sempre vestito per paura che mi succeda qualcosa. Da due anni non sono più in grado di riposare in pace. Chiedo solo che mio figlio sia ricoverato in ospedale, per il miglioramento della sua salute e per il benessere della nostra famiglia”.
L’Asst Brianza ha fornito chiarimenti in merito alla vicenda di Francesco. Francesco è un paziente noto tra gli specialisti del Centro Psicosociale di Vimercate, dove è uno dei 1.600 in cura.
Nonostante la difficoltà dell’incarico, la sua cura è stata seguita con grande attenzione da parte degli specialisti, che hanno esteso lo stesso livello di attenzione e sensibilità anche alla sua famiglia.
Questo è un caso complesso, in quanto comporta sia una patologia che una dipendenza. La comunità milanese dove si trova Francesco è stata scelta proprio per la sua idoneità alle esigenze del giovane.
Purtroppo le richieste di ricovero in strutture simili sono numerose, quindi c’è una lista d’attesa. Tuttavia, secondo un colloquio tra l’assistente sociale e gli assistenti tenutosi poche ore fa, sembrano esserci le condizioni necessarie per accogliere Francesco in un prossimo futuro.