L’aumento dei biglietti dei treni a Milano: il mese di settembre inizia con un incremento dei biglietti dei treni. Il mese che ci condurrà verso il principio dell’autunno, ricominciando i soliti impegni quotidiani, si prospetta piuttosto difficile per i cittadini milanesi pendolari.
Difatti coloro che viaggiano in treno ogni giorno per recarsi al lavoro o per altri impegni, dovranno sostenere delle spese maggiori, per quanto riguarda i costi dei biglietti.
Certamente si tratta di una vera e propria doccia fredda per la cittadinanza milanese, quella di aumentare i prezzi dei biglietti di Trenord.
Difatti, è proprio dal 1° settembre che scatteranno gli aumenti inerenti il ticket ma anche gli abbonamenti di Trenord. Un cambiamento che ha ovviamente creato un considerevole scontento da parte di chi, quotidianamente, deve spostarsi utilizzando questa tipologia di mezzi pubblici.
In forma maggiore ora come ora, quando già da tempo ormai i cittadini devono lottare ogni giorno per cercare di far quadrare i conti. Tutto questo prima di tutto a causa del carovita che ha drammaticamente cambiato le vite di tanti italiani. Ecco perché ora non ci voleva proprio anche quest’aumento, che riguarda appunto i biglietti dei treni nelle zone milanesi.
A noi non resta, a questo punto, di fare una sorta di resoconto dettagliato di tale mutamento. Così da poter disporre di un quadro preciso e completo, concernente proprio questa novità.
Di seguito avrete le risposte a diversi interrogativi e dubbi a tal proposito.
Venerdì 1° settembre per la cittadinanza milanese è ritenuto come il giorno dell’aumento.
Ciò in quanto è proprio da questo giorno iniziale settembrino che scatteranno i rincari correlati agli abbonamenti e ai classici biglietti di Trenord.
Quest’ultima rappresenta esattamente la ditta di piazzale Cadorna che ha in gestione il trasporto di tipo ferroviario a Milano. Ma anche in tutte le altre zone che rientrano sempre nella regione della Lombardia.
A tal proposito si è provveduto a pubblicare un’apposita nota aziendale, che ha comunicato a chiare lettere questa decisione. A partire dal primo giorno di settembre, entrerà in vigore un aggiornamento per quanto riguarda il sistema tariffario. Ovvero quello integrato regionale appartenente al trasporto pubblico.
Il Movimento 5 Stelle, a tal proposito, ha commentato sostenendo che si tratta dell’ennesimo colpo dato al portafoglio di tanti cittadini lavoratori e appartenenti al mondo scolastico.
Dal canto suo, l’assessore ai Trasporti Franco Lucente ha dichiarato che l’adeguamento in versione annuale di tali tariffe risulta essere un atto dovuto.
Aggiungendo che lo impone il Regolamento regionale e che, quindi, sono le stesse regole a prevedere un incremento annuale con decorrenza dal mese di settembre.
E se un Comune non effettua tale rincaro, ha l’obbligo di svolgere un rimborso per il mancato incasso all’azienda dei trasporti.
I rincari corrisponderanno a una percentuale di circa il 4% e non riguardano il listino Stibm, cioè quelle tariffe treno+metro adoperate da tanti pendolari.
Rientreranno invece i ticket di genere integrato Io viaggio in provincia, come pure quelli Io viaggio in Lombardia e trenoincittà.
Questo particolare aumento che, come è stato appena sottolineato, corrisponderà a una percentuale di circa il 4% per i ticket e gli abbonamenti, è dunque imprescindibile per rispondere così alla norma regionale. Quest’ultima, infatti, richiede un chiaro adeguamento ai costi inerenti l’inflazione, la medesima che poteva indurre il comune milanese a far innalzare anche i prezzi dei mezzi pubblici di Atm. Per il momento ciò non è stato ancora stabilito, ma in un secondo momento potrebbero pure verificarsi dei cambiamenti a riguardo.
In queste ultime ore, infatti, Palazzo Marino ha voluto mettere in chiaro che in seguito al rincaro di gennaio 2023, non scatterà un ulteriore aumento. Tra l’altro l’incremento avvenuto durante il primo mese del 2023, si è basato dal passaggio avvenuto dal precedente prezzo di 2 euro, a quello aumentato equivalente a 2,20 euro.
L’assessore alla Mobilità Arianna Censi ha dichiarato che attualmente stiamo vivendo un periodo molto difficile. Un momento in cui le condizioni sia dal punto di vista economico che sociale richiede di non caricare eccessivamente tale costo, su quelle persone che utilizzano regolarmente i mezzi pubblici.
Quindi ha continuato dicendo che si faranno carico della quota che spetta al comune di Milano.
Si tratta per la precisione di 5 milioni e 900 mila euro, su 10 milioni e 944 mila euro inerenti la quota complessiva del sistema Stibm.
Così da riuscire a coprire il costo di quest’aumento Istat stabilito dalla Regione Lombardia.
Il rincaro di queste tariffe si va a calcolare basandosi su due differenti indici Istat. Precisamente si parla in questo caso dell’indice dei trasporti e di quello generale per i nuclei familiari. Ma anche per gli impiegati e per chi svolge l’attività lavorativa di operaio.
Tali indici costituiscono il cambiamento dei prezzi al consumo e la media fra i due, quest’anno, equivale a 6,4 per cento.
L’aumento finale è stato poi ponderato mediante un algoritmo, che va a considerare altri quattro parametri di qualità. In questo caso specifico si parla di regolarità, pulizia, frequenza e puntualità del servizio che si offre.
L’impegno da parte della Regione Lombardia deve mirare sempre di più a fornire un genere di servizio efficace ed estremamente puntuale. Rispondendo così in maniera del tutto positiva alle tante esigenze da parte dei molteplici viaggiatori.
Questo è quello che ha voluto precisare Lucente.
L’aumento di queste tariffe, quindi, potrà essere capito meglio dai cittadini anche per merito di un genere di trasporto pubblico locale decisamente attuale e tecnologicamente d’avanguardia.
Dunque la decisione è stata presa e, conseguentemente, a partire dalla giornata odierna 1° settembre, si metteranno in atto le decisioni prese che coinvolgeranno appunto le tariffe dei treni di Trenord.
Malgrado la spiegazione espressa con chiarezza riguardante il fatto di dover necessariamente incrementare questi prezzi, in ogni caso va a incidere enormemente sulle risorse economiche già esigue di tanti cittadini.
Infatti, in un periodo come quello che stiamo vivendo, bisognerebbe cercare di contenere determinati costi per aiutare i cittadini, anziché aumentarli.
Ecco cosa si può leggere n una nota dell’azienda:
“Come da delibera regionale n° XI/611 del 10/07/2023 con oggetto ‘Determinazioni in merito alle tariffe per i servizi di trasporto pubblico regionale e locale per l’anno 2023 ai sensi del regolamento regionale n.4 del 10 giugno 2014’ a partire dal 1° settembre 2023 entra in vigore un aggiornamento del sistema tariffario integrato regionale del trasporto pubblico”.
L’assessore Censi ha ha inoltre detto:
“È un momento in cui le condizioni economiche e sociali ci chiedono di non caricare questo costo su chi utilizza i mezzi pubblici. Ci faremo carico della quota che spetta al comune di Milano, 5 milioni e 900 mila euro su 10 milioni e 944 mila della quota complessiva del sistema Stibm, per coprire il costo dell’aumento Istat deliberato dalla Regione Lombardia”.