Tra continui rincari e inflazione crescente, siamo sempre più attenti ai consumi degli elettrodomestici. Ma quanto costa tenere accesi i pc?
Non è raro in questo periodo domandarsi quali siano i consumi degli elettrodomestici che abbiamo in casa, se sia conveniente o meno accendere il forno e se i dispositivi elettronici influiscano troppo sulla bolletta. Molti di noi hanno sicuramente un pc fisso in casa, che sia per navigare in internet o per giocare e divertirsi, ma quanto incide sulla bolletta tenerlo acceso?
Quanto ci costa tenere accesi i computer
Tenendo sempre presente l’attuale situazione di rincari sulle bollette, c’è una doverosa premessa da fare: ogni dispositivo è a se. Infatti come vedremo, i consumi per un computer possono dipendere da tantissimi fattori. In primo luogo influiscono moltissimo i componenti utilizzati per assemblare il computer, oltre a quanto effettivamente si sfrutta a pieno regime il dispositivo.
Per la stima che andremo a fare si prendono in considerazione pc di fascia media, non valutando quindi i computer pensati appositamente per il gaming con componenti dedicati ad ottimizzare le prestazioni (che inevitabilmente faranno lievitare i costi).
Per capire i consumi del nostro pc dobbiamo valutare, oltre all’efficienza energetica del monitor, la scheda video, il processore e l’alimentatore (da non sottovalutare!). In media, considerando componenti abbastanza recenti, i per i precessori si stima un consumo medio di 150 watt, mentre per le schede video circa 200 watt. L’alimentatore è un discorso a se, in quanto la sua efficienza lavora in percentuale (generalmente si attesta sul 30% in più sui componenti). In totale, possiamo dire che un computer fisso sfruttato al pieno delle sue capacità si mantiene sui 500 watt circa.
Consumi medi per l’utilizzo del computer in casa
Prendiamo come esempio un pc da tavolo acceso per buona parte della giornata.
L’utilizzo nelle ore varierà: ci saranno momenti in cui sarà a riposo, momenti in cui ci si limiterà a navigare in interne e momenti magari di gioco o di lavoro, dove la richiesta di energia ai componenti sfiora il massimo delle prestazioni.
Consideriamo un utilizzo a pieno regime. Si raggiunge il pieno regime quando i componenti lavorano al massimo o quasi delle loro capacità, a come per esempio utilizzando programmi o giochi molto pesanti. Stimiamo che in media, il pc sia impiegato a pieno regime per circa 3 ore al giorno. Un simile utilizzo, porterebbe a un consumo di 1,5 kw/h. Sommando l’utilizzo sporadico durante il resto della giornata, il totale consumo giornaliero si aggira sui 3,6 kw/h, circa 1,20 euro al giorno. Un totale di 438 Euro di consumo ogni anno. Questa è da considerarsi una stima in quanto, come precedentemente detto, i dati forniti si basano su una media che non tiene in considerazione ogni specifico componente, così come gli effettivi costi dell’energia di ciascun utente.
Consigli per ottimizzare e ridurre i consumi
Logicamente la differenza sostanziale dipende principalmente dal fornitore al quale ci si affida e alla distanza dal fornitore rispetto alla propria abitazione. Nella maggior parte dei casi, infatti, oltre al costo dell’energia non si pensa a calcolare i costi per il trasporto dell’energia, che influisce moltissimo sulla cifra finale da pagare in bolletta. Se non avete particolari necessità legate a giochi o programmi che richiedono elevate prestazioni, potete optare per i cosiddetti requisiti minimi. Se non siete esperti nell’assemblaggio di computer o non sapete quali componenti scegliere, potete farvi consigliare da un esperto cosa fa al caso vostro in base alle vostre esigenze.
Non solo requisiti minimi ma soprattutto qualità.
Spesso spendere un po’ di più equivale a risparmiare. É il caso degli alimentatori.
Oltre ad esserci alimentatori di vari tagli, la differenza sta principalmente nella tipologia, che equivale alla qualità. Un alimentatore gold, di fascia alta, avrà una maggiore efficienza e una maggiore capacità di ottimizzazione dell’energia.