A Milano è possibile trovare molte particolarità architettoniche proprio come le chiese gemelle che stiamo per svelarti. Continua a leggere.
Le chiese gemelle sono praticamente identiche poiché constano entrambe dello stesso numero di porte, rosoni e altari. Una particolarità? Un campanile condiviso.
Le chiese gemelle di Milano: storia
L’architettura milanese è ricca di gioielli antichi e moderni. Tra quelli più particolari spiccano sicuramente le chiese gemelle dell’Incoronata. Si tratta di due chiese praticamente identiche, dotate di due porte, un’abside, un altare ma entrambe condividono un solo campanile.
La chiesa venne edificata per una ragione molto particolare, legata ad una storia d’amore. Era il Quattrocento e la protagonista era la moglie di Francesco Sforza, Bianca Maria Visconti che era la figlia illegittima del Duca Filippo Maria Visconti. Si trattava di una donna molto colta ed intelligente oltre che politicamente capace. A quell’epoca i pettegolezzi si sprecavano e molti sostenevano che la donna venisse tradita dal marito costantemente e ripetutamente. Ecco perché Bianca scelse di mettere la parola fine con un gesto plateale e ricco di fantasia. Ovvero la realizzazione delle due chiese gemelle di Milano.
Dove si trovano
Le chiese gemelle di Milano dell’Incoronata si trovano a Corso Garibaldi, un’area della città molto frequentata e resa pedonale. Prima che venissero edificate le due chiese, c’era un solo edificio religioso, costituito da una sola navata. La chiesa era dedicata a Santa Maria di Garegnano.
La chiesa subì dei restauri, nel 1445 ad opera della Congregazione Lombarda appartenente all’ordine di Sant’Agostino. L’obbiettivo era quello di rendere più grande il convento. I lavori si conclusero nel 1451. Quello era proprio l’anno in cui Francesco Sforza divenne il duca di Milano. Da allora la chiesa venne intitolata all’Incoronata in onore di Sforza.
Circa dieci anni dopo, Bianca Maria Visconti voleva mettere a tacere le dicerie secondo cui suo marito era un traditore seriale. Per farlo fece unire la chiesa dell’Immacolata con una nuova edificata da zero, San Nicola da Tolentino. Le due costruzioni identiche dovevano indicare l’amore indissolubile della coppia.
Le chiese gemelle appaiono come una sola chiesa anche perché è stata spesso ripresa. In alcuni casi, ne è cambiata anche la destinazione d’uso. Per un periodo, infatti, è stata persino un carcere.
Nella facciata attuale, al centro, spicca ancora il simbolo del biscione proprio dei visconti, che unisce le due chiese. Non sappiamo se gli edifici siano riusciti nell’intento di zittire le dicerie.