In tre zone di Milano oggi si può ancora pagare un monolocale a circa 500 euro al mese. In tutto il resto della città, le somme sono molto più alte e la situazione è inaccettabile per chiunque. Questo è quanto affermato dall’osservatorio di Tecnocasa.
Le zone meno costose sono Ponte Lambro, via Lorenteggio (soltanto alla fine) e infine il quartiere di Villapizzone. Queste zone si trovano nella parte estrema di Milano, alla periferia sud-est, alla periferia sud e alla periferia nord-ovest.
Per quanto possa sembrare una notizia incoraggiante, visti i tempi, bisogna sottolinea che trovare un monolocale a 500 euro è anche un po’ una fortuna, perché sono pochissimi.
Per avere conferma di ciò, basta collegarsi ad internet ed effettuare la ricerca nei diversi portali di annunci immobiliari. Nei casi in cui si trova disponibilità a circa 500 euro mensili, bisogna comunque versare delle mensilità anticipate, poi pagare costi d’agenzia e infine firmare contratti a tempo indeterminato che valgono come garanzia.
Di conseguenza viene fuori che il prezzo di partenza è 500 euro, mentre quello di arrivo è molto più alto. Poi tra l’altro più ci si avvicina al centro più si paga. Le zone più costose sono le aree universitarie per esempio Città Studi e Bocconi dove un semplicissimo monolocale può arrivare a costare anche più di 800 euro al mese.
Al momento a Milano il prezzo medio al metro quadro è 21,73 euro, si va da 16 euro a 30 euro al metro quadro in alcune zone specifiche. Ad ogni modo per un monolocale standard di 40 metri, ha un costo medio di 860 euro, per essere precisi di 869 euro.
Questa situazione per i fuorisede, rappresenta un vero e proprio problema. La maggior parte di loro deve accontentarsi delle zone semi periferiche e deve comunque andare a spendere 950 euro. Il che è davvero impossibile e improponibile. Eppure è questo che succede. La disponibilità di posti letto negli studentati o nelle strutture convenzionate è di meno di 8.500 unità. Pochissimo rispetto agli 89mila universitari che arrivano da fuori provincia. Nella maggior parte dei casi, questi sono costretti a rivolgersi direttamente al mercato immobiliare privato. Le conseguenze sono quelle che abbiamo sotto gli occhi ormai da tempo.