Alcuni libretti postali valgono fino a 700 mila euro. Tutti coloro che hanno avuto uno a Poste Italiane devono necessariamente controllare il proprio.
Alcuni libretti postali valgono una fortuna e possono cambiare anche la vita dei loro titolari.
Libretti alle poste, alcuni valgono una fortuna
Il libretto postale è, senza dubbio, uno dei metodi utilizzati dalle nostre nonne per metterci da parte qualche gruzzoletto. Qualche anno fa, quando un bambino nasceva, si battezzava o si faceva la comunione, i nonni o gli zii versavano una piccola somma di denaro.
Versavano i loro risparmi in un libretto postale, con la speranza che un giorno quelle cifre sarebbero lievitate. L’obiettivo era quello di permettere al nipote di pagarsi gli studi, sposarsi o di comprarsi, un giorno, una casa.
I nostri nonni o zii non si sarebbero di certo aspettati che oggi quei libretti postali sarebbero potuti valere una fortuna. E invece è proprio così, perché moltissimi libretti postali aperti negli anni ’60 o ’70, ad esempio, potrebbero oggi addirittura far arricchire i loro titolari.
Ed è questo il caso di un uomo italiano, che lavora come custode, e che ha da poco scoperto di essere milionario.
Libretto postale da 700 mila euro
Arriva ora la notizia di un uomo che ha ritrovato un libretto postale a lui intestato a distanza di molti anni. Era il 1961, infatti, quando sua nonna decise di aprire un libretto su cui versare cinquemila lire. A distanza di 50 anni, però, quei soldi valgono molto di più, ben 700 mila euro.
Sono letteralmente lievitati e adesso potrebbero renderlo milionario. Il condizionale, infatti, è d’obbligo, perché nulla sta andando dal verso giusto. Una volta trovato il libretto in cantina, infatti, Nunzio Lo Iacono, 55 anni, è andato immediatamente alle Poste per riscuotere cassa.
Peccato, però, che nessuno abbia saputo dire nulla al custode di Villa Giulia, a Palermo, che adesso ha deciso di rivolgersi al tribunale per chiedere ulteriori chiarimenti. Lo Iacono, infatti, è intenzionato a intentare una causa civile contro Poste Italiane e non è l’unico.
A parlare della vicenda ci ha pensato anche l’avvocato Marco Angelozzi, che attualmente sta riunendo proprio i soggetti interessati da questo caso. Sì, perché Lo Iacono non è l’unico in questa situazione. Si suppone che avrà luogo una vera e propria class action contro Poste Italiane, che dovrà chiarire la sua posizione.
Le “vittime”, infatti, vogliono sapere dove sono finiti i loro libretti postali e desiderano conoscere tutti i dettagli riguardo i tassi di interesse, le rivalutazioni riguardo la moneta e i livelli di capitalizzazione. Nessuno di questi soggetti, infatti, era presente al momento dell’apertura del libretto di cui sono titolari, in quanto si tratta di un regalo.
Proprio per questo non sono documentati sul funzionamento dei libretti postali, i cui dettagli variano nel corso di pochi anni, figuriamoci di 50 anni.
La prima udienza in tribunale avverrà a Roma il prossimo 21 di dicembre. In tanti sperano che Lo Iacono e gli altri italiani riusciranno a ottenere delle risposte da parte del Ministero delle Finanze, da Bankitalia e da Poste Italiane.