Il Liceo Manzoni di Milano è stato occupato dagli studenti. I giovani sono in protesta per le condizioni a cui vengono sottoposti quotidianamente e che minano il loro benessere psicologico
Negli ultimi anni, l’occupazione delle scuole è diventata un tema di grande attualità e dibattito sociale. Questo fenomeno riguarda principalmente gli studenti che, spinti da diverse ragioni, decidono di occupare i luoghi di attività come forma di protesta.
Di solito le ragioni alla base possono sono molteplici e riguardano la richiesta di maggiori fondi per l’istruzione, la difesa dei diritti degli studenti, la lotta contro le politiche scolastiche o universitarie ritenute ingiuste o inadeguate, la solidarietà con altre lotte sociali come quella dei lavoratori precari o degli immigrati. Fa riflettere il motivo per cui, invece, è stato occupato il Liceo Manzoni di Milano. I giovani esprimono il loro dissenso riguardo alla pressione a cui sono sottoposti quotidianamente.
La pressione sui giovani è una realtà spesso sottovalutata. In particolare, a scuola gli studenti si trovano spesso ad affrontare situazioni che possono metterli sotto stress e far loro sentire l’obbligo di conformarsi alle aspettative degli altri. Tutto ciò ha inevitabilmente un impatto significativo sulla loro salute mentale e sul loro benessere generale.
Gli studenti del Manzoni hanno denunciato la politica scolastica: la dirigenza, infatti, ha incrementato il numero minimo di voti per materia. A loro dire questo comporta la supremazia di un modello di scuola finalizzato alla mera valutazione, tralasciando l’apprendimento.
A tal riguardo, i giovani hanno risposto a un questionario anonimo circolato nell’istituto e che ha messo il focus proprio sul benessere degli studenti del Manzoni. “Le risposte non ci hanno sorpreso e hanno evidenziato uno stato di malessere diffuso, ansia e insicurezze che non dovrebbero trovare spazio nella scuola che desideriamo”: queste parole emergono sul profilo Instagram del Collettivo Politico del liceo.
Tra le domande poste troviamo: “Ti senti molto sotto pressione a causa del ritmo scolastico”, “Quando sei a scuola percepisci una pressione psicologica che non sia il normale nervosismo pre-verifica?“, “Senti valorizzato il tuo impagno scolastico da parte dei professori e delle professoresse?”, “Ti capita di piangere e avere breakdown a scuola?”. Le statistiche sono state agghiaccianti. Gli studenti occupano per dare un segnale forte, per esprimere dissenso e auspicare un cambiamento affinché la scuola non sia un luogo di paura ma in cui sentirsi a proprio agio e apprendere.
La questione sollevata dal Manzoni diventa una critica a tutte le istituzioni italiane. “Un paese che non si interessa delle proprie scuole è un paese senza futuro”, dicono i giovani.