L’Inps aggiorna le modalità di presentazione delle domande di quota 103. Le modifiche hanno a che fare con i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alla gestione separata.
Questo è quanto è stato comunicato dall’istituto mediante un comunicato stampa rilasciato l’11 Maggio.
Secondo quanto comunicato dall’Inps, i requisiti contributivi anagrafici saranno perfezionati entro e non oltre il 31 dicembre 2023.
Pensione anticipata flessibile, tutto ciò che c’è da sapere
Sempre secondo la nota dell’INPS, il diritto che si consegue durante il 2023 alla pensione anticipata flessibile permette di accedere alla pensione in qualsiasi momento pur sempre rispettando alcune tempistiche stabilite dall’ente.
Si parla comunque di un periodo non inferiore a 3 mesi dalla maturazione dei requisiti. Ad averne diritto in questo caso e in queste modalità è il lavoratore dipendente non impegnato nella pubblica amministratore e il lavoratore autonomo. Queste due categorie, possono provvedere alla richiesta nei tempi indicati.
Lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni, chi può fare domanda e come
Ovviamente la decorrenza della pensione deve essere relativa ad un periodo successivo alla data 1 aprile 2023. Dopo 6 mesi dal raggiungimento dei requisiti, i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni possono provvedere a fare domanda, ma la decorrenza della pensione in questo caso deve essere posteriore all’1 agosto 2023.
Si confermano le modalità di accesso alla domanda di pensione per il personale alta formazione musicale e artistica, coreutica e per il personale impegnato a scuola. Si fa riferimento al periodo che va dal primo novembre al primo settembre dell’anno in cui si raggiungono i requisiti necessari.
Grazie alle novità introdotte dal Governo Meloni, nel 2023 si va in pensione con 20 anni di contributi e 67 anni di età. Il requisito anagrafico rimane invariato fino al 31 dicembre 2024 dato che a causa della pandemia la mortalità è aumentata in gran numero. I due adeguamenti previsti per il primo gennaio 2021 e per il primo gennaio 2023 sono stati resi praticamente nulli.