Maltempo a Como, affonda motoscafo, 5 persone in salvo

A causa del maltempo, un motoscafo è affondato nel lago di Como, le 5 persone a bordo salvate da altre imbrcazioni private.

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Motoscafo-Imilanesi.it

Il maltempo che ha colpito il lago di Como nella giornata di ieri ha provocato un incidente al largo che poteva terminare in tragedia. Nella zona tra Bellano e Devio, intorno alle 19.00 di ieri sera, un’imbarcazione presa a noleggio da 5 turisti si è ribaltata.

Il motoscafo si è inabissato, mentre le 5 persone che erano a bordo, sono state tratte in salvo da alcune persone che si trovavano a bordo delle proprie imbarcazioni. La causa sembra proprio il maltempo, una bomba d’acqua e le forte raffiche di vento che hanno colpito il lago di Como.

Sembra, dalle prime ricostruzioni, che il motoscafo abbia iniziato ad imbarcare acqua. Le persone a bordo, dopo aver indossato i giubbotti di salvataggio, si sono ritrovati in acqua. Fortunatamente alcune imbarcazioni si trovavano nei paraggi. Sono riusciti a farli salire a bordo e portarli a riva.

Da Malpensa decollati i Draghi lombardi

Sul posto sono, poi, intervenuti, i Vigili del fuoco, e, da Milano Malpensa, sono decollati anche i Draghi lombardi. Al momento della segnalazione, i soccorritori ancora non sapevano che le 5 persone erano già in salvo. Hanno, comunque, recuperato il relitto del motoscafo riportandolo a riva.

Un altro incidente si aggiunge, quindi, a quelli che stanno interessando il lago di Como in questo periodo. Per fortuna i presenti sul motoscafo si sono salvati. Non è stato così per la piccola di 11 anni, recuperata ieri dai sommozzatori dei Vigili del fuoco.

Il suo corpo è stato ritrovato alla foce del torrente Meria. Si trovava a 20 metri di profondità, poco distante da dove l’avevano vista sparire. I sommozzatori hanno potuto ritrovarla perchè in quel punto l’acqua è particolarmente limpida.

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Vigili del fuoco-Imilanesi.it

Il 12 agosto è annegato un uomo di 32 anni. L’uomo, di origini peruviane e residente a Carugo, in provincia di Como, stava passando una giornata di sole a Oliveto Lario, la parte di Lecco del lago. Mentre si trovava in acqua sul suo materassino, è scivolato e non è più riemerso.

I Vigili del fuoco sommozzatori hanno recuperato il suo corpo alla profondità di 20 metri. Continuano, purtroppo, gli incidenti, a volte, mortali, nelle acque dei laghi e dei fiumi lombardi. Ferrara, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità, ha spiegato che, spesso, questi incidenti sono dovuti a malori improvvisi causati dallo sbalzo termico.

La parola d’ordine è prevenire

Le vittime sono soprattutto persone di origine straniera che, spesso, non sanno nuotare. E, poichè, forse, non se lo possono permettere, scelgono di passare qualche ora spensierata facendo il bagno in posti non controllati dalla sorveglianza che, invece, c’è, in vari lidi, sia al mare che al lago.

Riguardo la numero, spiega sempre Ferrara, le morti per annegamento sono, in realtà, diminuite, rispetto al passato. Solo che adesso la stampa locale e nazionale ne parla di più. Anche in questo caso, come in tanti altri ambiti, la cosa che occorre fare è prevenire.

Abituare i bambini all’acqua fin da piccoli è fondamentale. Aiutarli ad entrare in confidenza con l’acqua, imparando a nuotare frequentando corsi di nuoto, a partire già dall’asilo, è un buon modo per prevenire futuri incidenti. E, comunque, mantenere sempre alta l’attenzione quando si sceglie di tuffarsi in acque sconosciute.

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