Alcuni anarchici del centro sociale ‘Galipettes occupato’ sono saliti in cima alla gru del cantiere della Scala: esposto striscione contro il 41 bis.
Lo slogan è stato ancora: “41 bis è tortura“. Prosegue la protesta contro il regime carcerario con uno striscione comparso nel cantiere alle prime luci dell’alba di questa mattina. Sono due le persone salite sulla gru, in solidarietà ad Alfredo, Juan e Ivan e al loro sciopero della fame contro l’ergastolo ostativo.
Una coppia di anarchici, appartenenti al centro sociale Galipettes, sono saliti in cima alla gru del cantiere del Teatro alla Scala di Milano, nella mattinata di oggi. I due militanti, sul mezzo, hanno esposto un lungo striscione verticale contro il 41 bis. Un regime di detenzione al momento sotto la lente di ingrandimento da parte di tanti attivisti, e anche da parte di qualche carcerato che nelle ultime settimane ha dato via a una protesta.
I due sono saliti in cima per srotolare uno striscione dalla scritta: “41 bis = tortura”, in segno di solidarietà proprio nei confronti dello sciopero della fame di Alfredo Cospito. L’ideologo della Federazione anarchica informale (la FAI), che da dieci anni è detesto ormai nel carcere duro, che sta provando a denunciare le condizioni di detenzione.
La rivendicazione, da parte del centro Galipettes occupato, è arrivata nella mattinata di oggi tramite i canali social. Su Facebook è comparso un post con la foto dello striscione, mentre nella didascalia si legge: “Dalle prime luci di questa mattina due compagni stanno occupando la gru del cantiere del Teatro alla Scala di Milano in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo, Juan e Ivan contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo”.
Nel post si informa anche di un presidio in sostegno, fino a quando i “compagni” non scenderanno dalla gru, mentre si invita a prendere parte alla protesta. Sul posto sono arrivati oltre alla polizia e ai vigili del fuoco, anche gli agenti della Digos per le contrattazioni.
Sono tre i detenuti, due in Italia e uno in Francia, che hanno dato inizio allo sciopero della fame per protestare contro le rigidità del 41 bis. Già detto di Alfredo Cospito, che dal 20 ottobre prosegue ormai il suo scisero della fame nel tentativo di denunciare le condizioni inumane delle strutture. Cospito era stato condannato nel 2012 per l’attentato all’ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, gambizzato il 7 maggio del 2012.
Per quanto riguarda invece Juan Antonio Sorroche, si trova invece in carcere per un attentato, nel quale avrebbe utilizzato due ordigni esplosivi, alla sede della Lega di Villorba nel 2018. Il terzo detenuto che sta portando avanti lo sciopero della fame è invece Ivan Alocco, che si trova in carcere in Francia.