Nata a Bologna, 74 anni, sposata con due figlie (la prima, Giulia, quattro anni fa l’ha fatta diventare nonna per la prima volta), Mara Maionchi vive a Milano da 54 anni. Una vita. Durante la quale ha scoperto e lavorato con decine di artisti di grande talento – Gianna Nannini e Tiziano Ferro, per dirne un paio – trasformandosi, poi, grazie alle apparizioni come giudice di X Factor, Amici, Il processo del lunedì, in un seguitissimo personaggio televisivo. In questa intervista Mara Maionchi parla della scuola, dei suoi inizi come segretaria, della prima volta a Sanremo, la costruzione di un successo, la ricerca di un artista, il tumore al seno e il suo futuro.
Trascrizione videointervista a MARA MAIONCHI
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MILANO 1961
Era vista come il Bengodi, come nel mondo erano gli Usa. Milano era la città che ti dava molte possibilità, c’erano molte possibilità di lavoro. Ti sto parlando del ’61 per cui era un’altro mondo. Quindi io a vent’anni sono venuta a Milano.
LE RAGAZZE DI BOLOGNA
Mordevo il freno perché Bologna è una città fantastica, è una città universitaria, è divertente eccetera. Però i lavori erano un pò quelli, poi la mentalità, ti parlo sempre di allora, era un po’ che le ragazze si sposavano. C’era un logica di vita.
DA MIA SORELLA
Mia sorella si sposò con un ingegnere e venne a Milano a vivere per lavorare in un’azienda milanese e io dopo un po’ ho rotto talmente le scatole che mia sorella mi ha fatta venire volentieri a Milano e ho cominciato a lavorare.
MILLE LAVORI
Naturalmente ho fatto tanti lavori, per cui sono andata a lavorare in una azienda che faceva prodotti anticrittogamici per l’agricoltura, in particolare per le colture del tabacco, poi sono andata a lavorare in un’azienda che faceva impianti antincendio.
CERCASI SEGRETARIA
Finché un giorno sul Corriere della Sera c’è stato il famoso annuncio del “Cercasi segretaria per ufficio stampa”, mi sono presentata, era una piccola casa discografica ma con grandi successi, editoriali e non editoriali, dove il proprietario era Alfredo Rossi, questo signore di Rimini che aveva un fratello che era un grande autore come Carlo Alberto Rossi e Alfredo mi assunse come segretaria dell’ufficio stampa.
VENT’ANNI E TANTE SPERANZE
Avevo vent’anni e avevo tante speranze, non sapevo quali erano, non avevo sogni nel cassetto, ma speravo di lavorare e di divertirmi. Ero un’amante della musica in maniera normale.
SEMPRE DISPONIBILE
Io ero molto disponibile anche con gli artisti, che hanno sempre qualche problema di incertezze, di insicurezze e all’Ariston feci un primo Sanremo. Sanremo era molto diverso, si svolgeva dove c’è il casinò, non dove c’è l’Ariston.
IL PRIMO SANREMO
Mi ricordo che al primo Sanremo mi presentai, andavo da tutti e dicevo: “Buongiorno, sono Mara Maionchi. Sono dell’ufficio stampa dell’Ariston, ho…”mi sembra la Vanoni che cantava Casa bianca insieme alla Sannia e per cui mi presentavo a tutti perché nessuno pensava a presentarmi, per cui mi arrangiavo, rompevo i coglioni.
ZERO PROGRAMMI
Credo che tutte le cose che mi sono capitate sono state un po’ a caso o forse mi ero predisposta io a riceverle e le ho ricevute, sono stata fortunata ma non ho mai fatto dei grandi programmi.
MARA SOMARA
Nella scuola ero un somaro terribile e devo dire non ero neanche tanto adatta perché non ero proprio una ragazza studiosa ne così interessata se non ad alcune materie per cui giustamente ad un certo punto mio padre disse “guarda Mara qui o si lavora o si studia” perché non è che potevo perdere tempo.
LA COSTRUZIONE DI UN SUCCESSO
Sul successo di un artista sono tante le persone che intervengono in maniera giusta, per cui diciamo che più di una medaglietta direi colpi di fortuna, o di culo come dico io.
GIOCO DI SQUADRA
Nel senso che l’insieme di un gruppo di persone che hanno intuito la stessa cosa portano poi a un risultato. Io da sola non ho mai fatto niente.
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LA GRATITUDINE DEGLI ARTISTI
Io credo che le persone ti sono grate ma poi non possono neanche passare tutta la vita a essere grate, che due balle voglio dire! La Nannini anche l’altro giorno era da Giletti e ha detto: “La Mara è stata l’unica che credeva in me”, quello è già un vantaggio, poi si sono aggiunte alla storia della Gianna tante altre persone.
GLI INIZI (FATICOSI) DI GIANNA
Il grande inizio di Gianna, nel ’78 – ’79 fu la produzione di Michelangelo Romano, io cercai Michelangelo Romano, io che sempre creduto nella Nannini, e devo dire che questa è una cosa che lei lo sa, ma è stato faticoso perché in una azienda in cui lei al secondo disco non aveva reso denaro non c’è dubbio che il mio amministratore mi soffiava sul collo, mi diceva “Mara qui noi continuiamo a spendere soldi, ma risultati non ce n’è”. Resiste a questi attacchi, giustamente, di un signore che doveva mandare avanti un’azienda, pagare gli stipendi, pagare tutto. Aveva bisogno di soldi non di chiacchiere, ma se l’artista non c’è non riesci a far niente.
IL PRIMO RINGRAZIAMENTO
Ad Alfredo Rossi che non c’è più, è morto. Oggi ci sono le figlie. È stato lui che mi ha aperto questa possibilità di vita e di lavoro.
I RIMPIANTI
Non sono stata capace io di mettere in luce qualche artista che valeva di più.
PABLO CIALELLA
Per esempio, noi avevamo questo ragazzo di Bologna, Pablo Cialella, che scriveva delle cose veramente fantastiche però era uno che non riusciva quando era sul palco… Non riusciva a relazionarsi normalmente con le persone, un suo difetto enorme perchè di talento. Mi è molto dispiaciuto che io e anche in questo caso Salerno non siamo riusciti a sollecitarlo tanto da poter esporsi al meglio. E lui non è riuscito a trovare una regola, cosa che invece è successa a Tiziano Ferro, il quale era un ragazzo che aveva delle doti ed è riuscito a incanalarle perfettamente, anche su nostro consiglio. Ma se lui non capiva, non succedeva niente.
ADESSO BASTA
A livello personale io, per carità, sto bene ma non è che posso permettermi… di soldi ne abbiamo buttati via tanti… io e mio marito per cercare di far crescere questi ragazzi, ma non è stato possibile poi andare avanti..
L’ARTE NEI TALENT SHOW
(Quelli che) Cantano bene ma non è sufficiente. Il fatto artistico che manca e nel canto e nell’espressione e nel movimento e nella scelta di quello che devi dire. Ammazza, ma è tutto li.
UN TALENTO NATO
Mengoni, quando l’abbiamo visto, al di là del fatto che ha anche un canto superiore a molti altri, era però uno che aveva un’immagine sul palcoscenico credibile, forte. Ce l’aveva di natura, è nato così.
I MIGLIORI IN ITALIA
Trovo molto bravo Cremonini, Cremonini scrive dei testi molto belli, uno che aveva scritto Vespa 50 era da augurarsi che rimanesse sempre forte. Lui è bravo. Mi è piaciuto Fedez devo dire, in alcune cose è stato molto preciso..
DISCOGRAFIA IN PERIFERIA
La discografia mi è molto dispiaciuto che si sia ridotta così, un po’ in periferia in Italia. Però c’è un mercato talmente difficile.
COSE DA DIMOSTRARE
Non ho mai voluto dimostrare granché a nessuno. Cerco di fare al meglio quello che penso di saper fare.
IL GIOCO D’AZZARDO
Un sacco di soldi non li ho mai avuti per cui non li ho potuti neanche perdere. Adesso diciamoci la verità, che abbia giocato e perso sì, è vero. È vero che qualche volta ho anche vinto, ma non ero una giocatrice formidabile. No.
NON È UN GIOCO
Il gioco è pericoloso, soprattuto se è fatto da persone che non sanno ancora che non si vince mai.
IO E LA POLITICA
Ho fatto quattro anni come assessore in un piccolo comune d’Italia, che era sopra Como, dove devo dirti oltretutto i problemi sono veramente tanti. Me l’hanno chiesto a San Fermo perché mi conoscevano, ma San Fermo, sai, è un paese di 5 mila abitanti..
SÌ ALLA MOSCHEA
Io credo che la religione… tutti abbiano diritto a pregare nel loro posto…bisogna essere attenti, dato il momento storico, nel dare certe autorizzazioni ma mi sembra che la religione non la puoi negre a nessuno.
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LA TV NON ARRICCHISCE
Molti hanno quest’idea che fai televisione e sei ricchissimo. Non è vero. Se oggi speri di guadagnare tanto in televisione è meglio che abbandoni subito l’idea. Guadagni come un buon professionista.
IL PROBLEMA DI SKIN
Devo dirti che Skin è molto simpatica, è una donna piacevolissima, l’unico suo problema è la lingua. Mika essendo vissuto a Parigi eccetera forse era… e poi c’è chi è più dotato. Io, per esempio, sono una pippa terribile, non riuscirei mai a imparare l’inglese, forse per miracolo… Skin quando qualche volta deve esprimersi, va a cercare magari delle parole giuste, fa un pò fatica. Però devo dire lei è piacevole e divertente, ci mette molta passione.
MILANO, VIA WASHINGTON
Sono molto legata a questa zona qui, via Washington, perché (mio marito) Salerno è nato qui, io sono sempre stata da queste parti per cui è una zona che conosco bene ed è familiare. Il Duomo perché per tanti anni ho lavorato sia alla Ricordi sia all’Ariston, uffici che erano tutti e due in centro, allora poi era molto diverso il Duomo, adesso c’è molta più confusione ecc, allora era proprio l’immagine di Milano.
IL FUTURO
Il futuro? Non so neanche se arrivo all’anno prossimo. Guarda, sai che cosa? Quando hai 74 anni ti va già bene se pensi a domani mattina. Adesso non dico che uno debba morire a 74 anni, no. Però quando si arriva a una certa età, poi io ho avuto questo tumore al seno… Devo dire che un po’ di calma sul tuo futuro… Ti è andata già bene così, non esageriamo… Poi se ci sono delle cose volentieri le farò.
PARADISO O INFERNO?
Roxy Bar? Come lo chiamo io quando dico Vasco. Beh, li una speranza c’è. Voglio dire di andare a bruciarsi per qualche anno ma non per l’eternità. Per andare in Paradiso bisogna essere molto molto bravi e credo che quello non mi spetti al primo colpo. Un po’ al buio ci starò.
GLI ARTISTI E L’AMICIZIA
Ho tanti amici invece che vedo ogni tanto anche molto volentieri ma poi loro sono molto impegnati, io sono impegnata però io ho sempre considerato il lavoro il lavoro. Perchè vedi, qualche volta se sei troppo amico puoi fargli commettere errori. Perchè gli vuoi molto bene e magari non gli sottolinei un errore che sta facendo, per cui credo che bisogna essere seri nel lavoro, siccome per loro non solo un lavoro, ed è la loro vita, più che mai devi esserlo.
MARA DIGITALE
Io vado solo a giocare a Burraco sul computer e poi leggo un po’ di Twitter ogni tanto perché mi divertono e basta. Ma poi, quando io ho letto e riletto che uno dice che sono una testa di cazzo… magari è vero.