Scoperta a Milano la truffa da parte di 600 cittadini, si tratta del Reddito di cittadinanza. Ecco cosa è successo.
Scoperta una maxi truffa senza precedenti nel milanese: circa seicento i cittadini disonesti. La truffa riguarda il Reddito di cittadinanza, ovvero il sussidio economico finalizzato a contrastare la povertà. Sappiamo bene che, negli ultimi anni, non si è parlato d’altro: il Reddito di cittadinanza, a causa di alcuni problemi con percettori disonesti, ha dato vita a non poche polemiche.
Polemiche tra chi ritiene che sia necessario eliminare questo sostegno e chi, invece, crede sia meglio mantenerlo in vita apportando qualche modifica. Si sono verificati infatti molti tentativi di frode, alcuni ben riusciti. La conseguenza è stata la percezione del sussidio economico da parte di chi non ne aveva realmente bisogno o, comunque, da parte di chi non rientrava nei requisiti. A Milano il nuovo scandalo legato al Reddito di cittadinanza: 600 i cittadini disonesti. Ecco cosa è successo.
L’Arma dei Carabinieri è intervenuta prontamente nello stroncare una maxi truffa sul Reddito di cittadinanza. Ad esser coinvolti sono ben 600 extracomunitari di origine prevalentemente somala. Questi ultimi riuscivano a percepire il sostegno economico indebitamente, dando vita ad un’enorme truffa. Si tratta di una frode che va avanti dall’anno 2021, per un totale di 2,3 milioni di euro. I Carabinieri si occupano da febbraio 2021 di indagare sul fenomeno della ricezione indebita del Reddito. Durante le indagini hanno individuato centinaia e centinaia di extracomunitari che, senza essere in possesso dei requisiti obbligatori, percepivano mensilmente i soldi.
La frode dei cittadini era pienamente appoggiata dai commercianti che possiamo definire complici. I Carabinieri del Gruppo Tutela del Lavoro hanno scoperto la maxi truffa grazie alle approfondite analisi di tutti i flussi economici e finanziari. Dopo l’analisi era tutto chiaro, i truffatori effettuavano ricorrenti e costanti acquisti con la carta del RDC in tre punti vendita. Gli esercizi commerciali in questione sono tre: un ristorante di kebab, un internet point e una rivendita di prodotti alimentari al dettaglio.
Tre esercenti, tutti con la stessa idea messa in atto fin da ottobre del 2020. L’intento era quello di monetizzare il RDC, l’incasso del sussidio concesso ai cittadini disonesti. Questi ultimi versavano tutto il credito presente sulla carta del RDC tramite il POS del negozio; l’esercente glieli restituiva in contanti. Ma cosa guadagnava il commerciante? Guadagnava, per ogni transazione, una percentuale di circa il 10 o il 15 % come trattenuta. In tal modo, il cittadino non era costretto a spendere i soldi della carta solo nei posti concessi.
Il denaro riciclato dai commercianti ammonta a 413 mila euro, l’indebita ricezione del sussidio del Reddito di cittadinanza ammonta ad almeno 2,3 milioni di euro. Un danno economico di grande entità. Le forze dell’ordine hanno provveduto al sequestro dei soldi considerati profitto della truffa e hanno messo agli arresti domiciliari l’esercente dell’internet point.