In questo articolo ti indicheremo i rischi che correrai nel mangiare alcune tipologie di melone. Ecco i risultati di una ricerca in merito all’utilizzo dei pesticidi.
Con l’arrivo dell’estate molte persone amano assaporare a tavola determinati frutti freschi e saporiti, come l’anguria o il melone. In questo articolo parleremo proprio di quest’ultimo frutto e dei rischi che ci potranno essere nell’acquistare alcune tipologie di esso. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Il melone aiuta a combattere il colesterolo e ha tantissimi altri benefici per quanto concerne il nostro organismo. Oltre a essere molto buono, quindi, fa anche bene. Esso riduce il rischio di malattie cardiovascolari, fa bene alle ossa ed è ricco di fibre e di vitamine.
Questo frutto, inoltre, è pieno di carotenoidi, cioè dei pigmenti utili a mantenere in piena salute la pelle e per ridurre efficacemente il suo invecchiamento. Nel melone, inoltre, sono presenti tantissime vitamine, in particolare la vitamina C e la K.
Un consumo di melone, quindi, è fortemente consigliato in estate. Esso, infatti, sazia e non appesantisce il nostro organismo, contribuendo a ridurre il numero di spuntini “pericolosi” nel corso della giornata. Esso potrà essere consumato dopo i pasti, ma sono in tanti a consigliare di mangiare il melone a merenda o a metà mattinata. Molto dipenderà anche dal tempo a disposizione.
Al netto di tutti questi discorsi, nel nostro articolo vogliamo informare il lettore sui rischi che potranno esserci per la salute nel mangiare alcune tipologie di melone. Il motivo è legato alla presenza di pericolosi pesticidi. Scopriamo i risultati di una ricerca svizzera in tal senso. Ecco i dettagli.
Pesticidi nel melone: ecco le tipologie da evitare
I pesticidi sono utilizzati dal alcuni agricoltori per garantire alle varie colture di non essere devastate dall’infestazione degli insetti e da varie malattie. La presenza di queste sostanze chimiche, però, è pericolosa per i frutti e per gli ortaggi che poi vengono portati sulle nostre tavole.
Un uso moderato di essi non è del tutto sbagliato, dal momento che limita il rischio di danni ingenti alle colture. L’uso eccessivo di pesticidi, però, è controproducente e molto pericoloso. Oltre a modificare il sapore degli alimenti e ad aumentare il rischio di creare problemi alla salute dell’uomo, infatti, i pesticidi modificano l’ambiente e limitano la presenza delle biodiversità.
Tornando al melone, i risultati di una ricerca effettuata da una rivista svizzera – la ‘K-Tipp’ – ha permesso di scoprire l’eccessiva presenza dei pesticidi in alcune tipologie di melone analizzate.
Che cosa è emerso dal test effettuato in laboratorio? Scopriamo tutti i meloni che sono risultati essere stracolmi di pesticidi e tutte le conseguenze che potrebbero arrecare alla salute dell’uomo. Ecco tutto quello che c’è da sapere in tal senso.
I risultati della ricerca effettuata da una rivista svizzera
Sono stati portati in laboratorio 20 tipologie diverse di meloni presenti nei supermercati della Svizzera. Ben 13 di esse sono risultate essere stracolme di pesticidi, in seguito alle analisi e ai test effettuati. Dalla ricerca è emerso come anche alcuni cocomeri sono risultati essere pieni di tali sostanze chimiche in quantità eccessiva. Da dove provengono i meloni pieni di pesticidi?
I meloni che non hanno superato il test provengono dall’Italia, dal Marocco, dalla Spagna, dal Costa Rica, dall’Honduras e da altre zone diverse del mondo, a testimonianza di quanto l’uso eccessivo di pesticidi si sia diffuso un po’ ovunque. Le tipologie di melone stracolme di pesticidi sono risultate essere la Cantalupo, la Charentais, la Galia e diversi altri tipi di melone giallo.
Diversi meloni analizzate presentavano tracce di benomil e di carbendazim. Altri, invece, avevano tracce di acido fosfonico, come accaduto per il melone melata di Spar, con provenienza costaricana.
La rivista svizzera ha reso evidente il problema, ma ha sottolineato, comunque, come nessuno dei 13 meloni su 20 ricchi di pesticidi superassero i limiti. La presenza di questi pesticidi, seppure eccessiva, era ancora entro i limiti di legalità e di tolleranza.
La presenza dei pesticidi si ha sulla buccia del melone. Sulla carta, quindi, l’uomo non dovrebbe assumere tali sostanze chimiche durante il consumo del melone. Il rischio, però, è che essi possano entrare nella polpa durante il processo di lavorazione.