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Cronaca

Mes, tutte le ipotesi se l’Italia non lo ratifica entro fine anno

Se l’Italia non ratifica entro la fine dell’anno il Mes potrebbero accadere tante cose. Ecco per ipotesi cosa potrebbe succedere se il governo non dovesse firmare questo accordo.

giorgia meloni-iMilanesi.Nanopress.it

Se l’Italia non ratifica entro la fine dell’anno il Mes potrebbero accadere tante cose. Ecco per ipotesi cosa potrebbe succedere se il governo non dovesse firmare questo accordo.

Da quanto si evince dal comportamento del governo Meloni, pare proprio che non ci sia alcuna intenzione di firmare il Mes, ovvero il Meccanismo europeo di Stabilità. Si tratta di un accordo che si propone di venire in aiuto alle banche nel caso ve ne fosse la necessità.

Stando alle affermazioni del capogruppo della Lega, Matteo Salvini, questo documento ha ormai perso la sua efficacia e quindi ci sono poche probabilità che nel corso del 2023 venga sottoscritto. Vediamo nel dettaglio come stanno le cose.

Il Mes non sembra più vantaggioso
Come affermato da Matteo Salvini, vicepremier, ma anche dalla stessa Meloni, presidente del consiglio, il Mes ha perduto la sua efficacia per il nostro paese, visto il successo ottenuto dal Btp Valore in cui ha formato 18 miliardi di euro in titoli il retail italiano.

Se il Mes non viene firmato entro la fine dell’anno cadranno gli accordi bilaterali per mettere in atto il backstop nel caso le banche entrino in crisi. Il nostro Paese è il solo a non avere ancora firmato il Mes, ma pare che la maggioranza non ne abbia proprio l’intenzione.

Il problema verrà affrontato nella giornata di mercoledì 14 giugno dalla Commissione Esteri della Camera, tuttavia non è previsto il voto per decidere se ratificare oppure no. E’ comunque nel programma di giugno la il discussione in Aula delle proposte di legge per ratificare il Mes.

La premier Giorgia Meloni-imilanesi.nanopress.it

Funzione del Meccanismo europeo di Stabilità

Il capitale del Meccanismo europeo di Stabilità è in totale di 704,8 miliardi, ma ne sono stati versati 80,5 e può concedere prestiti fino a cinquecento miliardi di euro. Il capitale del Mes sottoscritto dal nostro paese è pari a 125,3 miliardi, a fronte di oltre 14 miliardi versati finora.

I membri del Consiglio hanno diritto di voto in relazione ai capitali sottoscritti dai vari Paesi. Rispetto agli altri paese che hanno sottoscritto il trattato, Italia, Francia e Germania hanno diritti di voto oltre il 15%, perciò possono non approvare eventuali decisioni urgenti.

Lo scopo cruciale del Mes è quello di assicurare assistenza economica ai paesi che hanno sottoscritto l’accordo e che possono trovarsi in cattive condizioni finanziarie.

Ipotesi in caso di non ratifica del Mes

Dunque, come detto prima, la funzione del Mes è garantire sicurezza finanziaria ai paesi membri, ma potrebbe anche fare da garante al Single Resolution Fund o Srf, noto meglio come Fondo di risoluzione unico, alle banche in caso di problemi.

Di recente Pierre Gramegna, direttore del Meccanismo europeo di stabilità, ha detto che entro la fine del 2023 andranno in scadenza gli accordi bilaterali firmati nel Mes in caso di crisi finanziaria delle banche. Per questo bisogna affrettarsi e provvedere alla firma dell’accordo.

In caso contrario, come sottolineato da Romano Prodi, le cose non finiranno bene, perché se dovesse esserci una crisi delle banche l’Italia sarebbe rovinata. Intanto, la premier Giorgia Meloni ribadisce che sul Mes vuole aprire un’altra discussione e che non ha senso in tempi come quelli odierni tenere fermi centinaia di miliardi in uno strumento che nessuno utilizza.

 

Published by
Giusy Pirosa