Siamo in attesa delle variazioni meteo che porteranno il freddo e il vento che è mancato all’inizio dell’inverno, tuttavia se ne incominciano a notare gli effetti.
Dopo la prima domenica del 2023 diverse regioni del nord della penisola stanno già notando il calo delle temperature. Inoltre, i cieli nuvolosi predominano in gran parte della penisola, il maltempo sembra ormai fare capolino per continuare con noi, anche nei prossimi giorni, durante il ponte dopo la Befana.
Sembra che l’anticiclone africano voglia spostare i suoi massimi sull’Europa occidentale.
Dobbiamo aspettarci una Befana sotto pioggia e neve? Le previsioni per l’Epifania sono mutate ma solo in parte, si prevede un periodo alquanto variegato che si prevede muti dopo il 6 gennaio.
Questo inverno ha mostrato una stagione inaspettatamente mite, con un sud della penisola dove si sono registrate temperature decisamente al di sopra delle medie stagionali.
Ma questo sta per cambiare, e come rovescio della medaglia si prospettano delle previsioni meteo estreme.
In Italia infatti ritorna il terribile gelo dalla Siberia, come non accadeva da 50 anni.
Abbiamo assistito come nel corso del tempo gli inverni siano cambiati negli anni 50-70 infatti erano molto presenti le correnti di Tramontana e gli inverni erano mediamente freddi.
Ma gli ultimi anni ’80 e parte degli anni ’90 si sono caratterizzati per inverni spesso miti, secchi e nebbiosi. Questo a causa della presenza dell’anticiclone.
In contrasto, il numero di casi di Tramontana è calato negli ultimi anni nel sud, in cui gli inverni dell’ultimo decennio si sono rivelati in media più miti.
All’inizio del XX secolo, a Palermo ha nevicato in media una volta all’anno ( sebbene non si accumulasse al suolo). Attualmente, a Genova o a Firenze nevica ma non spesso, e solo un po’ più di frequente nelle città della pianura padana.
Solo alcune annate hanno visto degli inverni particolarmente rigidi, negli ultimi anni, come per il 1985, dove a Gennaio è registrato come il più freddo in Italia degli ultimi 50 anni.
Si sono infatti raggiunte temperature fino a -28 °C nel Bolognese e a -25 °C in Toscana, in Val d’Arno.
Per giorni la metà dell’Italia è stata vittima del freddo, del ghiaccio e della neve.
Per questo motivo, è necessario prestare attenzione al ritorno del terribile gelo siberiano a cominciare dal fine settimana del 7-8 gennaio 2023.
Potremmo assistere a un cambiamento iniziale nell’area del Nord Atlantico, per via di un afflusso di aria più fredda dal Polo Nord verso il Mediterraneo.
Nei giorni successivi un’eventuale perturbazione meteorologica si è formata sul nostro Paese, giusto a cavallo tra la fine della prima decade e l’inizio della seconda del mese di gennaio.
L’aria più fredda oltre ad un peggioramento del tempo, porterebbe ad un calo dei valori termici, decisamente più in linea con il periodo.