Il Consigliere comunale Marco Mazzei, Presidente della sottocommissione mobilità attiva, ha avanzato una proposta per la metro di Milano: eliminare i tornelli ed alzare il costo dei biglietti.
Biglietti più cari senza maxi tornelli, o “gabbie”, come le definisce lui. Sarebbe questa la proposta del Consigliere comunale Marco Mazzei, appartenente alla lista Beppe Sala Sindaco e Presidente della sottocommissione mobilità attiva. Mazzei, che al di là del suo ruolo istituzionale da anni si impegna per incoraggiare la mobilità sostenibile e l’accessibilità, ha esposto la sua idea in un lungo post su Facebook. Che arriva giusto in tempo, subito dopo l’installazione dei maxi tornelli Atm inaugurati proprio due giorni fa per la linea M3 alla stazione San Donato.
Quest’ultima mossa è stata ideata da Atm per contrastare l’azione dei “furbetti” della metro, tutti coloro che utilizzavano il servizio senza pagare, eludendo i vecchi tornelli con l’antico metodo del “salto della cavallina”. Adesso, con tornelli da 2,30 m e sensori per l’attraversamento simultaneo, la situazione dovrebbe essere ben diversa.
Mazzei, dal canto suo, apre il post premettendo di rendersi conto dell’impopolarità della sua idea, ma di non poter comunque fare a meno di dire la sua: quei super tornelli-barriera non gli vanno giù. Un’antipatia nata sin da quando la proposta di questa soluzione ha fatto la sua comparsa in Consiglio comunale, e dovuta, stando alle sue parole, alla visione convinta di una Milano aperta e moderna, paragonabile a grandi metropoli come Berlino. Una Milano che non ha bisogno di alzare barriere e recinti per proteggere la metropolitana, perché “quelli che vogliono recintare tutto sono (…)altre forze politiche”.
Ma non è solo per il carattere della città che questi tornelli, secondo il Consigliere, sono una minaccia: mettono a rischio anche il senso di comunità. Il quale, a suo dire, è fondamentale anche per regolare l’accesso ai mezzi pubblici. E qui il richiamo alla riflessione: quanti sono i reali “furbetti”, e quante le persone che davvero non hanno i mezzi per permettersi un biglietto della metro? E quante di queste persone vengono tagliate ingiustamente fuori da un servizio, a causa di una mossa del genere?
Le persone, e sono tante, che ogni giorno vediamo in coda per un pasto dalla ONLUS “Pane quotidiano”, sono le stesse che non saranno libere di spostarsi all’interno della città perché non possono permettersi il biglietto. Sono loro, i nuovi poveri, che secondo Mazzei vengono ingiustamente schiacciati da questa prova di forza da parte dell’amministrazione cittadina e di Atm.
Quale sarebbe, quindi, la soluzione? Il Consigliere conclude con la sua idea: far pagare molto di più il biglietto a coloro che possono permetterselo, e riservare a chi è in stato di bisogno tariffe agevolate, “poco più che simboliche”. Un’iniziativa che andrebbe presentata e spiegata ai cittadini, dice, facendo appello proprio a quel senso di comunità di cui parlava in apertura: chi può permetterselo paga di più per aiutare chi non può, anche con un semplice biglietto della metropolitana.