Le precipitazioni cadute abbondanti in questo mese di maggio hanno notevolmente migliorato la situazione siccità nel Nord Italia.
Dopo settimane di precipitazioni sotto forma di neve e pioggia, la situazione di siccità nelle regioni settentrionali, in particolare Lombardia e bacino padano, ha subito una significativa trasformazione.
Gli abbondanti rovesci e le temperature più rigide che hanno prevalso nella prima metà di maggio hanno innalzato i livelli e le portate del fiume, favorendo il ripristino della disponibilità idrica in tutta l’area padana.
A seguito delle previste condizioni atmosferiche avverse, tra cui precipitazioni significative in Emilia e Romagna e nevicate sulle Alpi Centro Orientali, la portata è prevista in ulteriore aumento.
I volumi dei laghi sono attualmente vicini ai livelli massimi di regolazione, con il volume dell’invaso di Iseo che raggiunge il 100%, mentre il Lago Maggiore e il Lago di Como sono rispettivamente al 91,4% e al 74,7%.
Dopo le alte temperature di inizio stagione, le cime e i passi dolomitici sono stati nuovamente ricoperti da un manto nevoso a causa della recente perturbazione.
Sia in Veneto che in Trentino Alto Adige, nelle ultime ore, il suolo ha accumulato in varie zone dai dieci ai cinquanta centimetri di neve. Inoltre, c’è stata una bufera di neve sulla vetta della Marmolada.
Dopo settimane di siccità, la recente ondata di precipitazioni ha determinato un aumento della portata di torrenti e fiumi.
Nelle ultime 30 ore la stazione meteorologica di Caldaro, in Alto Adige, ha registrato 85 millimetri di pioggia.
Tale apporto è superiore a quello tipico che cade nell’intero mese di maggio. Di contro, il fiume Adige ha riacquistato una parte significativa della portata che era andata persa negli ultimi mesi.
A Bronzolo, ad esempio, la portata è aumentata a circa 400 metri cubi al secondo, rispetto ai 100 metri cubi registrati nei giorni scorsi.
La provincia di Rovigo è stata colpita da allagamenti e danni per un improvviso acquazzone. L’area più colpita è il Polesine, che comprende i comuni di Salara, Castelmassa, Occhiobello e Badia Polesine.
All’esame Anbi, il consorzio dei bacini della regione, ha rivelato che le recenti precipitazioni e le temperature più fresche della media di aprile hanno ritardato lo scioglimento del manto nevoso e reintegrato i corsi d’acqua.