Milano come Venezia: il Primo Cittadino di Milano intende mettere in pratica il modello Venezia, in modo tale da porre un vero e proprio limite alle forme di affitto brevi nel capoluogo lombardo. Ecco cosa c’è da sapere a tal proposito. Tutti i dettagli.
A Milano il sindaco Sala sta cercando di mettere un freno agli affitti turistici basati su un lasso di tempo breve. Un intento che mira a mettere in risalto gli affitti per coloro che vogliono abitare nella città di Milano. Una manovra questo che ha degli specifici scopi. Vediamo di cosa si tratta.
Come è stato accennato poco fa si parla della questione degli affitti e di cosa si sta cercando di fare a tal proposito nella città di Milano. Il piano strategico ideato da Sala insieme alla sua giunta, si basa fondamentalmente sul fatto di provare a contrastare le condizioni causate dal caro vita. Una progettazione che si è andata praticamente a ispirare alla città lagunare.
Quindi se questo piano sarà messo in pratica, allora nell’arco di 3 anni la città milanese sarà sempre più simile a quella di Venezia.
Ciò non per quanto concerne l’aspetto estetico, bensì si fa riferimento ai metodi che si vogliono utilizzare per combattere la condizione correlata agli affitti sempre più cari.
Pertanto il sindaco Beppe Sala nel corso del Forum dell’Abitare, ha voluto mostrare una particolare attenzione all’intento strategico che vuole concretizzare, per quanto riguarda il settore del mercato immobiliare in città.
Sostanzialmente Palazzo Marino progetta di porre un limite agli affitti che hanno una durata minima e che sono strettamente correlati alle abitazioni affittate dai vacanzieri.
Lo scopo di Sala è quello, dunque, di incoraggiare lo sviluppo dell’offerta nei confronti di quelle persone che desiderano vivere nel capoluogo lombardo.
Un metodo che è stato indicato primariamente dalla città lagunare. Infatti Venezia è stata la prima città italiana a dare un allarme preciso sulla situazione degli affitti brevi, effettuando la proposta ai turisti di affittare le case al massimo per 180 giorni annuali.
Tra l’altro sul web sono stati segnalati dei siti che rendono molto semplici le comunicazioni tra le persone che vogliono affittare per pochi giorni e i proprietari che gli permettono questa tipologia di affitto.
Un genere di affitto che viene ritenuto assolutamente selvaggio e che ha fatto correre ai ripari alla città veneta. Adesso anche Milano vuole seguire le sue orme, dopo che Venezia ha deciso di fare una vera e propria richiesta al Governo, basata sulla regolamentazione.
Tale proposta giunta dalla città lagunare prevede esattamente un limite preciso correlato agli appartamenti in affitto. Questi ultimi, infatti, non si possono fittare a chi è in vacanza più di 120 giorni o, al massimo, più di 180 giorni.
Nella città milanese l’intento primario è invece quello di diminuire il quantitativo degli appartamenti indirizzati verso affittuari come i turisti.
La proposta in vigore adesso corrisponde per la precisione a 15mila, dunque il pensiero generale è quello di permettere tale tipologia di affitti brevi unicamente per quanto concerne una seconda casa del privato.
Ne consegue che dalla terza casa in poi andrebbe a scattare il divieto di affitto breve.
Un’azione del genere ha come scopo principale quello di frenare una sorta di sfruttamento da parte sia di privati che di società di tipo immobiliare, nei riguardi di molte case di proprietà.
Quindi l’intento finale è quello di utilizzare una parte di quei 15mila appartamenti, attualmente offerti solo ai turisti, per darli in affitto a coloro che studiano e lavorano nella città di Milano.
Il sindaco Sala, dunque, vuole realizzare una regolamentazione di questo settore specifico, ma senza però andare contro il proprietario immobiliare che dispone di una piccola abitazione che vuole affittare.
Il settore delle case è oggigiorno molto colpito dalla situazione creata dagli affitti brevi.
Pertanto anche a Milano si stanno cercando soluzioni tali da riuscire così a disincentivare l’opzione di affitto per periodi alquanto contenuti. Una soluzione che tende a favorire senza alcun dubbio il genere di affitto fondato su un contratto di tipo pluriennale con lo scopo di abitarvi.
Il sindaco Sala ha voluto sottolineare che, ora come ora, risulta indispensabile intervenire in modo tale da effettuare una corretta regolamentazione. Questo per via dello stato attuale degli affitti a Milano che non soddisfa assolutamente quelle persone che, per varie esigenze, intendono abitare nella città milanese.
Una condizione che si è venuta a creare a loro sfavore proprio a causa degli affitti brevi a chi, invece, vuole solo fare una vacanza nella città milanese.
Analizzando la condizione attuale milanese correlata agli affitti di questo tipo, gli appartamenti che hanno degli affitti di breve durata sono posizionati primariamente nelle zone del centro di Milano, ma pure in quelle riguardanti la circonvallazione posta all’esterno.
Una tematica che, del resto, interessa svariati sindaci di diverse città italiane e non solo quelle appartenenti al territorio italiano. Un problema che Milano sta cercando di risolver col metodo applicato dalla città di Venezia.
Un metodo questo che come abbiamo visto ha degli specifici obiettivi, uno tra tutti cercare di lottare al fine di riuscire a combattere affinché le condizioni che riguardano gli affitti siano risolte. Ispirandosi come visto alla città di Venezia.