Il Duomo di Milano è candidato ad entrare nella World heritage list. Si aggiungerebbe all’unico sito milanese finora compreso nella lista, il complesso di Santa Maria delle Grazie e del Cenacolo. Vediamo quando potrebbe accadere e come.
La lista dei Beni Unesco che in queste ore l’assessore alla Cultura della Lombardia Galli sta esaminando comprenderebbe anche il Duomo di Milano. O meglio, il “sistema Duomo”, così com’è stato definito, che si inserirebbe all’interno di un progetto dal titolo “Duomo cattedrale di popolo”. Tra le motivazioni dietro questa candidatura, la natura stessa del simbolo di Milano che a detta dell’Arciprete del Duomo, monsignor Borgonovo, esprime “una singolarità che non appartiene a nessuna altra chiesa”. Cosa si intende nello specifico con “sistema Duomo”?
La candidatura e l’inserimento del Duomo di Milano nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità Unesco non comprenderebbe solo il Duomo stesso. Il sistema Duomo include infatti tutti i luoghi ad esso strettamente collegati perché fondamentali per la costruzione e il mantenimento della cattedrale.
Prime fra tutte le cave di Candoglia, fonte del marmo impiegato per costruire il Duomo. Poi le vie d’acqua utilizzate per trasportare la materia prima: Ticino, Navigli e chiuse anche leonardesche. E infine il cantiere dei marmisti e della fabbriceria del Duomo, la Cappella musicale della Veneranda fabbrica, il museo, l’archivio e la biblioteca, recentemente riallestiti. Se la candidatura venisse approvata, tutti questi siti godrebbero della cura e tutela dell’Unesco.
La ragione principale dietro alla candidatura del Duomo come sistema sta nella consuetudine dell’Unesco di selezionare siti complessi piuttosto che singoli monumenti. Ne sono un esempio i numerosi siti italiani finora compresi nelle liste Unesco: Ville palladiane, centri storici di Verona, Firenze e Roma, Necropoli etrusche e tanti altri.
Oltre a ciò, dietro questa scelta risiede anche una motivazione culturale, cioè la natura del Duomo simbolo di Milano: la cattedrale di un popolo, unica nel suo genere. Per questi motivi l’obiettivo è quello di definire un percorso che desti interesse nell’Unesco e renda la candidatura appetibile.
Una delle missioni principali dell’Unesco è identificare e proteggere il patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo, per trasmetterlo alle generazioni future. L’idea di base è che i beni che fanno parte del Patrimonio Unesco appartengono in realtà a tutte le popolazioni del mondo. Per questo, sono state delineate delle Linee guida Operative che illustrano i criteri a cui i siti candidati devono attenersi per essere inseriti nella lista. Oltre a questo, ovviamente, i siti in questione devono essere riconosciuti come “di eccezionale valore universale”.
Il bando per richiedere l’inserimento di un luogo nella lista dei siti Patrimonio dell’Unesco scade il 31 marzo 2023. I bandi sono triennali e la candidatura per il Duomo di Milano va presentata al segretariato nazionale Unesco, che la vaglierà insieme alle varie richieste entro il 30 giugno per poi eventualmente chiederne l’integrazione entro il 30 settembre di quest’anno.
Per conoscere i beni iscritti alla Tentative list, ancora provvisoria, dovremo attendere giugno dell’anno prossimo.
Non vi sono ancora certezze riguardo all’esito positivo della candidatura del Duomo a sito Patrimonio dell’Unesco. Il motivo principale sta nel fatto che uno degli obiettivi Unesco è “rendere la Lista del Patrimonio Mondiale equilibrata” tra le varie aree geografiche del pianeta. L’Italia tuttavia, presenta già un alto numero di siti iscritti all’interno della categoria in cui andrebbe ad inserirsi il Duomo, cosa che potrebbe porre qualche dubbio al momento della valutazione della candidatura.
Fino ad oggi, l’Unesco ha riconosciuto in totale 1157 siti in ben 167 Paesi del mondo. Tra questi, 58 si trovano in Italia, che al momento detiene il record per numero di siti inclusi nella lista.
Dopo i Portici di Bologna, entrati nella lista nel 2021, il sistema Duomo di Milano potrebbe diventare patrimonio dell’umanità Unesco nel 2025, giusto in tempo per le Olimpiadi invernali.