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Cronaca

Milano, il primo caso di pena sostitutiva: la stalker la sconta da subito a casa

Questo è il primo caso di pena sostitutiva che si è verificato a Milano, dove una stalker la sconta dalla propria casa.

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Nella città milanese è stata applicata la <<Legge Cartabia>>, per la donna 50enne che stolkerizzava il suo ex compagno. Praticamente potrà scontare 1 anno e 8 mesi mediante la detenzione di tipo domiciliare.

La Riforma Cartabia della giustizia: ecco i dettagli

Come accennato qui di seguito si parlerà di uno specifico caso a cui è stata applicata la riforma Cartabia.

Il debutto di questa legge è avvenuto, dunque, all’Ufficio Gip del Tribunale milanese, nel corso di un processo per una donna condannata a 1 anno e 8 mesi, per aver perseguitato il suo ex. Una riforma che si basa fondamentalmente sulle sanzioni che sostituiscono le pene detentive più brevi.

Questo sta a significare che il giudice del processo in questione, ha la possibilità di poter decidere, successivamente all’emissione della condanna, di cambiare con la semilibertà o alternativamente con la detenzione domiciliare. Ciò in riferimento alle pene che arrivano fino a 4 anni.

Inoltre il giudice può anche fissare lo svolgimento di lavori di pubblica utilità per le pene fino a 3 anni e una pena pecuniaria, per i verdetti fino a un anno.

Tutto questo senza più il vantaggio della sospensione in forma condizionale correlata alla pena sotto i 2 anni.

Ma tutto ciò può avvenire unicamente se per il giudice queste corrispondono a delle soluzioni utili per risocializzare il condannato. Garantendo tramite prescrizioni che non torni a delinquere.

Il caso della 50enne accusata di essere una stalker

Una donna di 50 anni ha dovuto affrontare un processo perché nel mese di settembre aveva violato un divieto di avvicinamento all’uomo che perseguitava.

Difatti l’accusata non voleva accettare il termine di questa sua relazione amorosa, dunque stolkerizzava l’uomo facendogli 200 telefonate ogni giorno. In più si appostava sotto alla sua abitazione fino a far decidere al suo ex di cambiare casa.

Inoltre lo aspettava sotto al luogo di lavoro mostrando cartelli con frasi accusatorie nei suoi confronti. Le azioni della donna contro quest’uomo riguardavano pure danneggiamenti alla sua autovettura e pericolosi abbordaggi per strada, poichè la donna era munita pure di un’allarmante bottiglietta contenente l’acido muriatico.

Mediante il rito abbreviato basato sulla riduzione di un terzo, l’accusata è stata condannata a una reclusione equivalente a 1 anno e 8 mesi.

Oltre ciò si è stabilita una cifra corrispondente a 7.500 euro di acconto, come risarcimento futuro dei danni in sede civile.

Fino a questo punto rientra tutto nella normalità del caso in questione.

Quindi prima dell’applicazione della Legge Cartabia, l’imputata era in attesa delle motivazioni per poi procedere col ricorso. Successivamente avrebbe atteso l’Appello per poi fare nuovamente il ricorso, aspettato la Cassazione e infine la messa in esecuzione della sua condanna.

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Ma sembra che prima di tutto questo, abbia proposto quest’istanza ai giudici di Sorveglianza, aspettando l’esito per scontare quindi la sua pena.

Pertanto avrebbe seguito il classico iter che si svolge in tali circostanze che, generalmente, dura anni dal momento in cui è avvenuto il fatto.

Al contrario in questo specifico caso e con l’applicazione della Legge Cartabia, la giudice Maccora ha preferito optare per una forma di sanzione sostitutiva. In pratica ha indicato come alternativa al carcere la detenzione domiciliare.

Questo con tutto un insieme di prescrizioni da rispettare, come il divieto di contatto e di avvicinamento con l’uomo.

Tale nuovo sistema ha lo scopo primario di riscontrare degli effetti di deflazione, per quanto concerne le presenze nei carceri. In aggiunta mira alla risocializzazione di chi viene condannato e all’abbattere i tassi inerenti la recidiva. In tutto ciò hanno un ruolo determinante i difensori.

Quindi con l’esecuzione di tale legge, l’accusata potrà dunque uscire di casa unicamente per recarsi dallo psicologo, in ambito lavorativo per lo svolgimento della sua mansione e per le visite alla madre.

Altri dettagli sulla riforma in questione: le novità

Insomma grazie a questa riforma e a quello che prevede, questa donna potrà scontare la sua pena da casa e uscire per le ragioni citate poc’anzi.

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Ricordiamo che la riforma in questione propone delle novità importanti se si parla di processo penale.

Fra quelle introdotte dal D.Lgs. 150/2022, proprio per il processo penale, abbiamo quelle riguardanti ii procedimento di alcuni reati  e quelle che riguardano la giustizia riparativa e la  sospensione della pena.

Nello specifico in caso di una condanna fino a 4 anni,  a seguito della sospesione in atomatico dell’ordine di carcerazione, se sono richieste delle misura alternative, chi subisce la condanna rimane in  libertà, ma pur sempre in una situazione di sospensione, per attendere la scelta definitiva del tribunale di sorveglianza.

Con questa riforma sarà il giudice a applicare subito la pena: lo stesso potrà attuare alcune sanzioni, tra cui la pena pecuniaria per le condanne fino a un anno, lavori pubblici con fini di utilità sociale, per  quelle condanne che arrivano fino a tre anni e la detenzione a domicilio e semilibertà  per le condanne fino a 4 anni.

Scopo principale di questa riforma è attuare un procedimento riparatore, ovvero sicuramente seguire  a livello penale il reato, ma riparando la ferita a livello emotivo, economico e materiale. Ferita che si causa alla vittima dello stesso reato.

Inoltre  l’imputato e la vittima possono volontariamente, partecipare a degli incontri per cercare di riparare il danno: sembra che i detenuti a seguito di questi incontri possono essere poi assegnati a lavori esterni e non solo.

Possono ottenere permessi e altre misure, come la liberazione condizionale. Tutto questo e tanto altro è offerto da questa riforma che ha permesso a questa donna di scontare la sua pena e da casa.

Giusto o sbagliato, la donna sconterà la sua pena a casa potendo uscire in determinate situazioni.

Published by
Melania Di Pietrangelo