E’ morto a Pavia questa notte, nella sua abitazione, l’ex ministro Virginio Rognoni. Addio a uno dei politici più importanti della seconda metà del Novecento.
Era stato uno degli esponenti più rappresentativi della Democrazia Cristiana, dagli anni ’70 a gli anni ’80. Virginio Rognoni, professore universitario alla facoltà di Giurisprudenza, è morto nel sonno la scorsa notte, nella sua casa di Pavia.
E’ morto nella sua abitazione di Pavia, all’età di 98 anni – festeggiati lo scorso 5 agosto – Virginio Rognoni. L’ex ministro è stato uno dei personaggi più importanti della Democrazia Cristina tra gli anni ’70 e gli anni ’80, e da anni svolgeva la professione di professore universitario alla facoltà di Giurisprudenza, a Pavia.
Nato a Corsico, nel 1924, è stato un famoso avvocato e politico sotto la guida di Andreotti, durante il delicato periodo degli anni di piombo. Dal 1978 al 1983 è stato ministro dell’Interno, poi ancora ministro di Grazia e Giustizia dal 1986 al 1987 sotto Bettino Craxi, e della Difesa dal 1990 al 1992 ancora con Andreotti. Nel 2002 invece, dopo aver aderito al Partito Popolare e al Partito Democratico, diventa Vicepresidente del consiglio superiore della Magistratura, carica coperta fino al 2006.
L’adesione al Pd proprio in quegli anni, dove viene scelto come uno dei 12 saggi dell’Ulivo, nella stesura del manifesto del Partito Democratico, dove diventa Presidente del Collegio dei garanti.
Proprio l’attuale segretario del partito, ha voluto ricordare Rognoni con un post su Twitter nelle ultime ore, rivolgendosi alla famiglia e dicendo addio all’amico: “Apprendo adesso la notizia della sua scomparsa. Un punto di riferimento, protagonista sempre in positivo”, scrive Enrico Letta, che conclude lanciando un abbraccio ai parenti.
Una vita dedicata alla politica e all’avvocatura. Come ricorda Enrico Letta anche protagonista di “tante stagioni importanti della vita istituzionale del nostro Paese“. L’Italia dice addio a Virginio Rognoni, avvocato lombardo con una grande storia nella nostra politica. Rognoni, diplomato al liceo classico a Pavia, dopo essere cresciuto a Corsico, già dai primi anni di gioventù si distingue per essere contrario al regime fascista e all’ideologia che porta Mussolini al Governo.
Gli studi universitari, dopo la guerra nel 1946, vengono condotti inizialmente all’università di Pavia, al Collegio Ghislieri. Dopo la laurea in Giurisprudenza, conseguita nel 1947, vola negli Stati Uniti con una borsa di studio per la Yale University, dove studia dal 1949 al 1950.
Fatto ritorno in Italia, la strada percorsa è quella della professione di avvocato, mentre tra gli anni ’50 e ’60 inizia nuovamente a interessarsi di politica. Con la Democrazia Cristina, viene eletto prima consigliere comunale a Pavia tra il 1960 e il 1964. Poi anche vicesindaco e assessore, nel 1967. E’ il preambolo alla sua lunga carriera politica. Arriva a livelli nazionali venendo eletto deputato alla Camera dal 1968 al 1994, per ben sette legislature.
Si ricorda di lui la lotta alle bande terroristiche degli anni di piombo. Diventa ministro dell’Interno dopo il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, a seguito delle dimissioni di Cossiga. Tra il 1978 e il 1983, durante il suo mandato, si registrarono infatti in Italia le più sanguinose operazioni di terrorismo, con una cifra che si aggira intorno ai 659 attentati.