Due aziende lombardre sono state multate per aver divulgato informazioni pubblicitarie fuorvianti riguardo due loro prodotti.
Una delle due aziende, quella situata sul territorio di Brescia, vende prodotti alimentari per i quali ha predisposto una campagna pubblicitaria. Una serie di spot andavano in onda sia sulla rete internet che su emittenti locali.
I carabinieri dei NAS, nucleo antisofisticazione di Brescia hanno riscontrato delle notizie informative fuorvianti, sul prodotto in questione, durante lo svolgimento della loro normale attività di controllo e monitoraggio nel suddetto settore.
L’amministratore delegato della società bresciana si è visto recapitare una multa dall’autorità garante della concorrenza e del mercato, AGCM, per un ammontare di 23mila euro. Il prodotto in questione è un preparato che contiene miele e curcuma.
Il laboratorio che lo realizzava non aveva, però, le regolari autorizzazioni sanitarie. Nelle informazioni pubblicitarie si indicava un’efficacia antinfiammatoria, ma mancavano invece le avvertenze che sono obbligatorie per le donne durante l’allattamento e la gravidanza.
Sequestrate 500 confezioni
Mancava anche la dicitura sulle conseguenze dell’uso prolungato. I militari hanno dunque sequestrato 500 confezioni che avrebbero portato al venditore un guadagno di 25mila euro e ne hanno poi disposta la distruzione.
La seconda azienda invece si trova in territorio bergamasco, e produce alimenti a fini medici speciali, che hanno caratteristiche tali da essere destinati a persone con affezioni specifiche.
Le loro condizioni di salute non permettono loro di alimentarsi in modo naturale, per cui, dietro controllo medico, possono servirsi di questi prodotti. Questo settore commerciale necessita di notifica ufficiale da parte del Ministero della Salute.
Anche in questo caso i NAS hanno ritrovato delle incongruenze sul sito web aziendale, dove si leggeva che parte della merce venduta fosse adatta alle persone affette da problemi di deglutizione.
Da qui gli acquirenti potevano essere erroneamente portati a pensare che fosse adatta nel trattamento della disfagia. La multa notificata ammonta a 12mila euro, e prevede anche l’obbligo di oscurare immediatamente le diciture fuorvianti.
Entrambe le attività commerciali hanno violato le pratiche “leali d’informazione”. La normativa nazionale è dettata dal decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 231, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 32, l’8 febbraio 2018.
Adeguamento alle disposizioni UE
Questo contiene la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento europeo n. 1169/2011. Al suo interno vi sono le informazioni necessarie per gli alimenti destinati ai consumatori.
La legislazione italiana deve adeguarsi obbligatoriamente alle disposizioni UE, così come si legge nell’articolo 5 della legge di delegazione europea, del 12 agosto 2016, n. 170.