Muore Alessandro Mescia durante un’escursione che si è tramutata in tragedia: ecco cosa è accaduto all’uomo.
Il 46enne di Samarate è purtroppo andato incontro alla morte, scivolando mentre si cimentava a effettuare un’escursione. La sua vita, infatti, è terminata in fondo a un dirupo dove l’uomo è precipitato. Una vicenda che ha lasciato dell’amaro in bocca, oltre che un immenso dolore, se si pensa che il 46enne ha perso la vita mentre faceva una passeggiata nelle zone della Val Sermenza.
Alessandro Mescia era un grande appassionato di running e, infatti, stava passeggiando sulla Val Sermenza quando improvvisamente è caduto giù da un precipizio.
Per lui non si è potuto far nulla, lasciando tutti nello sgomento più totale. Difatti perfino il sindaco di Samarate ha voluto ricordarlo, in quanto si trattava di un uomo molto conosciuto e apprezzato dalla cittadinanza.
Tra l’altro Alessandro Mescia aveva anche un’attiva collaborazione con l’oratorio della zona.
Il 46enne originario di Samarate, nella provincia di Varese, è morto, dunque, in seguito alla sua caduta in un dirupo posto sulla Val Sermenza in alta Valsesia.
I soccorsi sono intervenuti sul posto dell’incidente con estrema rapidità, per cercare di soccorrere e salvare la vita dell’uomo.
Infatti sono giunti i sanitari del 118 e il soccorso alpino, nel corso della mattinata di venerdì 18 agosto.
In più si è fatto arrivare pure un elicottero, in modo tale da riuscire a recuperare l’escursionista.
I sanitari arrivati sul luogo d’interesse hanno prontamente iniziato gli interventi per cercare di rianimarlo. I sanitari hanno attuato tutte le manovre di rianimazione, per assicurargli un’eventualità di ripresa. Ma le gravi ferite riportate da Mescia per via della rovinosa caduta non gli hanno permesso di potergli salvare la vita.
Dunque i soccorritori non hanno potuto fare altro che confermare il suo decesso, pochi istanti dopo il suo trasferimento nella struttura ospedaliera.
Alessandro Mescia stava percorrendo la strada scelta per la sua escursione quando, per motivazioni ancora da capire e ricostruire, l’uomo è scivolato cadendo successivamente in un baratro.
Il 46enne era sposato e aveva una figlia. L’uomo era molto conosciuto nell’intero territorio di Samarate, soprattutto nel quartiere di San Macario, visto che viveva proprio lì.
Nella sua comunità, infatti, era conosciuto per il suo importante ruolo all’interno dell’oratorio locale. In più lo conoscevano in tanti perché si occupava spesso delle organizzazioni correlate alle feste rionali, come pure delle corse di tipo campestre e degli avvenimenti di carattere podistico organizzati nel luogo dove risiedeva.
Lui stesso e in prima persona, si era dedicato con passione a programmare e realizzare eventi di diverso tipo.
Ecco perché anche il Primo Cittadino di Samarate ha voluto dedicargli un ricordo particolare, attraverso un post pubblicato su Facebook.
Il sindaco ha definito Mescia come un grande uomo, aggiungendo che adesso lui li guarderà da Lassù. Un triste saluto nei confronti di un cittadino benvoluto e amato dall’intera cittadinanza, che ora piange per la sua improvvisa e tragica scomparsa.
Quello che è successo ad Alessandro Mescia non riguarda un accadimento sporadico. Ciò in quanto il suo destino si accomuna a quello di tanti altri sfortunati che, come lui, hanno perso la vita in avvenimenti similari.
Infatti altre persone di recente sono andate incontro a un tragico destino, mentre facevano un’escursione in montagna.
Si tratta di vicende che si sono verificate per via di accadimenti fatali oppure a causa di imprevisti vari.
Per esempio prima di Mescia ha perso la vita Alessia Protospataro, un’escursionista che abitava nel Milanese e che è deceduta nelle vicinanze di Domodossola.
Come anche Luciano Veronesi, che è andato incontro a una morte tragica scivolando in un precipizio a Verbano-Cusio-Ossola. Un episodio che è accaduto esattamente nel corso di una sua gita organizzata per cercare dei funghi.
Un tragico evento come quello di Mescia si è verificato perfino poco dopo la sua morte.
Difatti purtroppo anche un uomo di 62 anni è precipitato sul Monte Cornetto, al confine tra Trento e il Veneto.
Quest’ennesima morte in montagna si è verificata nella giornata del 20 agosto, quando l’escursionista è caduto a un’altezza di 1.825 metri.
L’uomo si trovava da solo quando improvvisamente è letteralmente precipitato fra le rocce per un centinaio di metri. Anche in questo caso le pesanti ferite riportate dal 62enne per via della caduta, sono poi risultate fatali per l’uomo che è morto.
Infatti i soccorritori, dopo una discesa di una trentina di metri necessaria per il recupero del corpo, una volta accostati alla vittima hanno dovuto constatare la morte dell’uomo.
Quando si effettua un’escursione in montagna si può automaticamente avere la possibilità di poter vivere delle esperienze straordinarie. Ma un aspetto da non sottovalutare in questi casi specifici, è che in montagna i pericoli sono molteplici.
Quindi certamente non bisogna rinunciare all’opportunità di poter avere un contatto diretto con la natura, potendo allo stesso tempo contare su una salutare attività fisica.
Ma contemporaneamente è fondamentale prestare attenzione a determinati accorgimenti, da mettere in pratica in queste circostanze.
In forma maggiore visto che, purtroppo e con sempre più frequenza, si sentono notizie come quelle riportate poc’anzi.
Infatti con assiduità si parla di incidenti mortali avvenuti in zone montuose, che possono accadere per l’imprevedibilità derivante dalla natura e dei posti di montagna.
Fra le cause primarie troviamo indubbiamente le cadute provocate da scivolate derivanti dai terreni di tipo roccioso.
Un’altra pericolosa insidia in questi casi, è pure costituita dalle avverse condizioni di genere meteorologico.
Ecco perché lo stesso Governo ha deciso di mettere a disposizione degli escursionisti una nuova applicazione utile per la sicurezza in questi casi.
Si fa riferimento a GeoResQ, ossia un’applicazione basata sul soccorso in montagna che tra l’altro sarà offerta in forma gratuita.
Così da assicurare a tutti gli amanti delle escursioni, la possibilità di poter eseguire i loro percorsi di montagna con la sicurezza di poter disporre di un filo diretto con probabili soccorritori.
Un ottimo modo per cercare di evitare ulteriori incidenti mortali montuosi.