Arrivano delle pessime notizie per tutti coloro che hanno aperto un mutuo: ecco cosa succederà di qui a poco. Approfondiamo insieme nel seguente articolo.
Avete letto bene, ci sono delle notizie non propriamente buone per chi ha aperto un mutuo. Purtroppo le cattive notizie continuano ad arrivare anche in questo secondo semestre del 2023, nonostante la speranza fosse quella di poterci lasciare il negativo alle spalle. Gli ultimi tre anni, infatti, sono stati sicuramente costellati di tragedie, brutte notizie e problemi economici. Con l’arrivo della seconda parte di quest’anno pensavamo di poter andare avanti con un altro spirito e tornare ad avere un po’ di respiro. Sembrava che le cose si stessero rimettendo al loro posto.
Invece giunge questa brutta notizia che, stavolta, colpisce chi ha un mutuo all’attivo. I mutui sono da sempre il metodo più sfruttato per poter far fronte a spese ingenti. Spese come la casa dei propri sogni, la macchina dei propri sogni, pagare i debiti e così via. Grazie ai mutui le persone riescono a permettersi qualcosa che, altrimenti, non sarebbe facilmente realizzabile. Adesso vediamo qual è questa brutta notizia e approfondiamone tutti i motivi.
Il mutuo è quel contratto grazie al quale il mutuante (colui che consegna i soldi) riesce a prestare una determinata somma a tutti coloro che ne facciano richiesta. Chi accetta di attivare un mutuo e di usufruire dei soldi ricevuti in prestito, si obbliga alla restituzione dell’intera somma ricevuta e anche degli interessi che nel tempo maturano e si aggiungono alla cifra totale. Il tasso di interesse è una cifra variabile, un valore percentuale che si applica a mutui e a prestiti. Potremmo definirlo, a tutti gli effetti, il compenso da pagare a chi ci concede il prestito.
Per ottenere un mutuo non basta solo farne richiesta: bisogna soddisfare tutti i requisiti che i mutuanti desiderano in un cliente. Come è giusto che sia, bisogna dimostrare di poter restituire nel tempo la somma che si è ricevuta. Si tratta di una forma di tutela del mutuante. Poi, in base ad ogni casistica e disponibilità economiche, si decide in fase di contratto come gestire la rateizzazione per la restituzione della somma. C’è la possibilità di scegliere quante rate pagare e di quale importo. Ma cosa sta accadendo nel mondo dei mutui in questi giorni? Scopriamo insieme le cattive notizie.
Quando si parla di mutuo bisogna ricordare che c’è un elemento essenziale e che va tenuto d’occhio: il tasso. Il tasso di un mutuo, come già specificato, corrisponde agli interessi che si accumulano sulla cifra che si riceve in prestito. Il tasso di un mutuo può essere fisso o variabile. Il tasso fisso rimane invariato nel tempo: resta fermo a quando si è sancito il contratto. Il tasso variabile, invece, cambia insieme a tutta l’economia. Può salire o può scendere. Quando si accende un mutuo è un po’ una scommessa: il tasso fisso potremmo rimpiangerlo quando e se vedremo mai un ribasso dei prezzi medi; il tasso variabile potrebbe aumentare esponenzialmente la cifra degli interessi.
Considerando il fatto che l’Italia, a seguito della guerra russa-ucraina ha registrato un aumento importante dell’inflazione, possiamo ben immaginare come siano aumentati anche i tassi di interesse. Infatti, tutti coloro che qualche anno fa hanno acceso un mutuo dal tasso variabile, oggi si trovano a dover pagare il doppio o il triplo degli interessi rispetto a quando lo hanno attivato. Si parla di aumenti mensili non di poco conto: circa 90 euro al mese in più sul proprio mutuo.
Quello di oggi non è assolutamente il periodo più proficuo per poter attivare un mutuo. Chi lo ha fatto quattro o cinque anni fa impostando il tasso variabile si trova nelle condizioni di dover pagare più di quanto stabilito nel momento della sottoscrizione del contratto.