%26%238216%3BNdrangheta%2C+la+sentenza+contro+il+clan+Oppedisano+in+Brianza
imilanesinanopressit
/ndrangheta-la-sentenza-contro-il-clan-oppedisano-in-brianza/amp/
Cronaca

‘Ndrangheta, la sentenza contro il clan Oppedisano in Brianza

Secondo quanto riportato nella sentenza del gup Guido Salvini, ecco cosa fanno le organizzazioni criminali della ‘Ndrangheta presenti in Brianza.

Il giudice Guido Salvini – IMilanesi.it

La ‘Ndrangheta purtroppo è ancora un problema vivo in Italia, come diverse cosce di stampo mafioso. Una ferita aperta che nel Nord del nostro Paese viene combattuta quotidianamente.

A ottobre è arrivata l’ennesima sentenza contro alcuni componenti di un clan, da parte del gup di Milano Guido Salvini, da cui traspare il meccanismo criminale utilizzato dagli accusati.

‘Ndrangheta in Brianza: diversi imprenditori coinvolti

A ottobre il gup di Milano Guido Salvini ha condannato con rito abbreviato quattro persone, coinvolte nelle attività criminali della ‘Ndrangheta in Brianza.

Domenico Oppedisano – IMilanesi.it

Tra queste, Domenico Larossa condannato a 10 anni di reclusione, che sarebbe l’uomo di fiducia di Michele Oppedisano, il presunto boss della cosca Pesce, che da anni opera in Brianza.

Michele Oppedisano è nipote di Domenico Oppedisano, ovvero il “Capo crimine della ‘ndrangheta” in Calabria.

Dopo un inchiesta portata avanti dai pm della Dda Paola Biondolillo e Sara Ombra, è venuto fuori un meccanismo molto specifico, utilizzato dalla cosca criminale in Brianza.

Come si legge nella sentenza, parliamo di “estorsione-protezione”, ovvero un sistema secondo cui i criminali promettono aiuto ai loro “promotori finanziari”.

Come spiega il giudice:

Se nell’estorsione classica la vittima si limita a subire un danno patrimoniale con il pieno e correlativo vantaggio economico per l’estorsore, nell’estorsione-protezione l’estorto riceve una sorta di vantaggio, una sorta di contropartita, cioè la protezione che l’ndrangheta è in grado di offrire grazie alla sua caratura criminale

Tre di questi così detti promotori sono finiti in una “doppia trappola”, come la definisce il gup, stringendo accordi con gli accusati, tra l’altro anche in un ristorante di un noto ex calciatore, Giuseppe Sculli, che però non è indagato in questa particolare indagine.

Anche il figlio di Michele Oppedisano, Pasquale, è stato mandato a processo, a causa di alcune intercettazioni che hanno confermato il suo coinvolgimento in queste operazioni criminali.

Il processo si svolgerà a Monza il prossimo 15 dicembre, anche con altri 5 imputati.

Che cos’è la ‘Ndrangheta

Si sente tanto e spesso parlare di ‘Ndrangheta, che tutti sappiamo essere un’associazione criminale. Ma cosa sappiamo di più?

La ‘Ndrangheta è, si può dire, il gruppo criminale più potente del mondo, che ha messo le sue radici in Calabria nella seconda metà dell’800.

Inizialmente conosciuta con il nome di “picciotteria”, questa vera e propria associazione criminale si sviluppò in parecchie zone della regione, nelle terre degli uliveti e degli agrumeti.

In principio era costituita da pastori, che acquistarono un certo potere nelle campagne rubando gli animali e arricchendosi.

Dopo anni di storia, la ‘Ndrangheta si è diffusa in tutto il mondo, inflitrandosi nella pubblica amministrazione, controllando numerosi territori, non solo in Italia ma anche in diverse nazioni del mondo.

Infatti, ancora oggi ha basi in Canada, negli Stati Uniti, in Belgio, in Svizzera, in Australia e in tantissime altre nazioni.

Il fatturato annuo della cosca criminale si aggira, secondo alcuni recenti dati, intorno ai 50 miliardi di euro, praticamente la quarta azienda italiana per volume di affari.

 

Published by
Ilaria Scognamiglio