Nel bresciano aggredite sei donne in una notte

Nel corso di una sola notte, nella provincia bresciana, si sono contate sei aggressione nei confronti delle donne.

Donna aggredita
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Alcune picchiate, altre aggredite ed altre ancora minacciate, ma tutte con un unico denominatore comune, vittime dell’uomo cha fa parte, o ha fatto parte, della loro vita, come mariti o ex conviventi.

Questo tipo di crimine, purtroppo, è sempre più frequente in Italia. La Procura della Repubblica, però non si stupisce più tanto di fronte ad essi. Questo è evidente nella sezione dedicata a quelli che sono denominati soggetti deboli, come le donne, appunto.

Quelle dell’altra notte sono tutte situazioni analoghe tra di loro, avvenute nell’hinterland bresciano, ossia a Palazzolo e a Concesio, ma anche in altre zone della città. Hanno tutte richiesto l’intervento delle pattuglie dei carabinieri.

I fascicoli aperti dal procuratore hanno come oggetto crimini tali che hanno portato al ricovero in codice rosso delle vittime. Si tratta di maltrattamenti, aggressioni o percosse all’interno della coppia dove la parte lesa è di sesso femminile.

Sempre troppi i maltrattamenti nei confronti delle donne

Nella trattazione di questi casi per lesioni più gravi, la procedura giudiziaria ha tempistiche ben definite. In queste rientrano anche i maltrattamenti compiuti da parte dei figli nei confronti dei loro genitori ed anche lo stalking condominiale.

Si tratta di condotte persecutorie compiute in modo reiterato, nei confronti di persone che vivono in un edificio che le porta a stretto contatto tra di loro. Le forze dell’ordine, martedì notte, hanno colto gli aggressori in flagranza di reato.

Gli investigatori riferiscono che, in generale, questi casi, in cui il codice rosso è attivato successivamente all’intervento degli agenti, sono i più genuini. Questo significa che la violenza è riscontrata direttamente dai pubblici ufficiali.

Carabinieri
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Tra le denunce ricevute dai carabinieri infatti, ci possono essere anche strategie di rivendicazione da parte di uno dei componenti della coppia durante separazioni particolarmente tese.

Nei casi dell’altra notte, le sei vittime sono andate in questura o in caserma, per formalizzare la denuncia. Questo è un passo che non fanno tutte le donne maltrattate e purtroppo non sempre ci sono gli estremi per potere procedere d’ufficio.

Uno degli episodi è avvenuto attorno alle 2 del mattino in un appartamento del quartiere Abba. La coppia, due 40enni italiani, non avevano mai avuto delle segnalazioni in precedenza.

Sono stati i vicini a chiamare il numero unico di emergenza, allarmati dalle urla che arrivavano dall’abitazione. Sul posto sono arrivate le Volanti della Questura, giunte in tempo, prima che la situazione degenerasse ulteriormente.

La vittima dimessa con una prognosi di 20 giorni

I sanitari hanno trasferito la donna in ospedale, dove i medici, dopo averle curato le contusioni e fatto tutti gli accertamenti del caso , l’hanno dimessa con una prognosi di 20 giorni. La vittima, come detto, ha sporto denuncia spiegando tutto ciò che era avvenuto.

Nella sua dichiarazione ha anche chiarito che quello non era il primo episodio in cui il compagno aveva alzato le mani su di lei. La Polizia ha, poi, sequestrato i telefoni cellulari di entrambi per cercare video, foto o messaggi che potessero chiarire meglio la situazione.

La donna, dopo essere uscita dall’ospedale, ha trovato ospitalità da alcuni parenti lontano dalla casa, teatro della lite. Per questo motivo non sono stati necessari altri provvedimenti urgenti da parte dell’autorità giudiziaria nei confronti del fidanzato violento.

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